Depositata l’integrazione alla verificazione. Commento a caldo dei nostri tecnici e legali

Le misurazioni che si sono svolte nei giorni 9, 10 e 11 marzo non sciolgono alcun dubbio anzi confermano le serie perplessità già espresse sull’indipendenza del Collegio dei Verificatori anche alla luce del concreto “modus operandi”. Riguardo il supplemento di relazione infatti va sottolineato che tutti i sistemi di antenna sono comandati da remoto, sicché non è possibile controllare quale potenza sia stata utilizzata né se i dati che comparivano sui monitor di controllo fossero attendibili. Si tratta, quindi, di misura prive di rigore scientifico posto che non è stato possibile verificare come venivano realmente utilizzate le apparecchiature, non era stato fatto alcuno schema previsionale sicché le misurazioni esterne sono state realizzate andando a casaccio, tutto si basava su informazioni fornite unilateralmente dai militari USA senza alcuna possibilità di controllo. Ancora una volta sono state ritenute dal Collegio prevalenti le dichiarazioni unilaterali dell’Ambasciata USA rispetto all’ufficiale dato progettuale, sicché le misurazioni sono state effettuate ad una potenza otto volte inferiore rispetto a quella prevista dal progetto.  Delle 46 antenne NRTF presenti, ne venivano dichiarate attive solamente 18. Infine il Collegio dei Verificatori continua a glissare sulla problematica dell’Antenna LF che irraggia emissioni assai superiori al limite di legge per le lunghe esposizioni ed alla schermatura degli apparecchi elettromedicali. I nostri tecnici confermano che per il MUOS: misurati campi irrisori in seguito a trasmissione fatta con potenze irrisorie (max 200 W per parabola) rispetto a quelle per cui l’impianto MUOS è stato progettato (1600 W per parabola), e molto inferiori rispetto a quelle di cui è capace. Anche nella sua attuale configurazione (800 W per parabola).

Stesso discorso vale per le emissioni in banda UHF  (prove fatte a 38 W max, sui 200 W di cui ciascun antenna è capace).

Pochissimi punti di misura, scelti in assenza di un modello che descriva l’andamento del campo, perciò i risultati non sono rappresentativi della situazione generale.

Per quanto riguarda la parte preesistente dell’impianto le emissioni in bassa frequenza (banda LF a 46 kHz), anche se non le abbiamo testate alla massima potenza (140 KW di funzionamento sui 250 KW di cui è capace) si sono rivelate elevatissime e micidiali, come sempre, delle altre è stata consentita la prova di un numero molto ridotto di antenne (18 su 41 presenti) in pochissimi punti e per lo più a potenze molto ridotte (400 W anziché 4000 W)

 

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