Esclusivo: la vera intervista a Colombia Barrosse

 Abbiamo rinvenuto, abbandonata sul tavolo di un McDonald, la trascrizione integrale dell’intervista di Mario Barresi alla console Usa Colombia Barrosse apparsa oggi sul quotidiano “La Sicilia”.114013152-af5bb823-0267-437d-ab6c-df78d8d98444

Pare che il giornalista abbia avuto qualche problema di traduzione e che la versione andata in stampa oggi sia leggermente diversa.

 

Ecco la versione integrale:

Anzitutto vi ringrazio per averci dedicato un’intera pagina con un’intervista senza contraddittorio in cui potremo finalmente fare propaganda, altrimenti avremmo dovuto comprare quelle pagine promozionali e saremmo stati meno credibili. Questa intervista ci consentirà di giustificare le prossime azioni del governo Renzi. Vi ringraziamo inoltre, come governo degli Stati Uniti, per averci permesso di tacere sugli imbarazzanti fatti legati ai vincoli ambientali della Sughereta, così a nessuno verrà il dubbio che proprio su quei vincoli si fondano i procedimenti al Tar e l’inchiesta della procura di Caltagirone.

– Console, sul Muos in Sicilia non è andata come avevate previsto…

No, per niente. Avevamo avuto rassicurazioni dai vari governi che si sono succeduti. Ci avevano fatto intendere che non era necessario rispettare la legge e che in Italia è la politica a comandare, mica i cavilli burocratici. E, se hai qualche santo in paradiso, trovi tutte le porte aperte. Altrimenti secondo lei avremmo mai pensato di devastare un bosco senza autorizzazioni? Ma lei pensa che a Yellowstone park avremmo mai sradicato un albero per un’opera del genere? Ma qui siamo in Sicilia.

– Insomma, l’America non accetta la protesta della Sicilia…

Non è che non l’accettiamo, semplicemente il Muos va fatto e basta. Avevamo un accordo con i politici e adesso pretendiamo che questo venga rispettato. Poi, se le migliaia di persone che hanno manifestato in questi anni hanno qualcosa da ridire se la prendano coi proprio governanti. Alcuni genitori preoccupati si sono addirittura rifiutati di far partecipare i proprio figli a una gita nella base di Sigonella, sa quelle gite scolastiche che organizziamo per propaganda? Questi genitori, evidentemente No Muos, sostenevano che è troppo pericoloso portare dei ragazzini in un luogo considerato obiettivo sensibile, al cui interno ci sono ogni tipo di bombe, aerei, cacciabombardieri e droni (che detto tra noi ai bimbi piacciono tanto). Ci toccherà sostenere che si tratta di cattive persone che hanno di tentato di intimidire genitori, preside e addirittura i loro stessi figli!

– Si rende conto della gravità delle sue affermazioni? In fondo i No Muos rappresentano i siciliani che sono contrari…

Noi siamo abituati a trattare con la politica e con le forze che comandano il territorio. In fondo è più semplice accontentare pochi deputati piuttosto che un popolo intero. Ovviamente gli attivisti non hanno alcun potere nel manipolare il processo giuridico eppure qualche tribunalino ha deciso di mettersi in mezzo.

– Ci dica la verità: vi siete pentiti, della scelta del Muos a Niscemi?

Avoja (Of course n.d.t.). Noi avremmo preferito che si facesse a Taormina o Selinunte, Niscemi è un po’ fuorimano. Però ci avevano detto che da quelle parti avremmo trovato gente arrendevole. D’altronde ci hanno permesso di costruire una base che li sta ammazzando tutti nel ’92 senza mai lamentarsi! Ora invece sono tutti No Muos. Ma non eravate la terra dei petrolchimici, delle trivelle e delle servitù militari?

– Da come parla sembra che lo stop al Muos dipenda soltanto dai No Muos. Ma ci sono stati numerosi interventi della giustizia amministrativa e persino due sequestri della Procura di Caltagirone.

Ma è davvero così ingenuo? Giudici, corti, Tar? Ma veramente pensavate di trattare il Muos come una normalissima costruzione abusiva? La nostra pazienza ha un limite, siamo stanchi di questi giochetti. Ora il nostro, ehm vostro, Renzi dovrà risolvere questo casino finita la campagna elettorale.

– Cosa succederà se il Cga il prossimo 8 luglio darà l’ultima stoccata al Muos?

Il 9 luglio faremo preparare un bel decreto a Matteo. In occasione della ricorrenza del nostro primo sbarco in Sicilia durante la Seconda guerra mondiale. [Ride n.d.r.]

– Allora il Muos sarà oggetto di un confronto bilaterale Roma e Washington?

Confronto mi pare un po’ eccessivo. Diciamo che sarà oggetto di una telefonata tra amici. Occasionali.

– Prevedete un eventuale risarcimento danni se il Muos a Niscemi non dovesse partire?

Ma secondo voi alla Lockheed Martin o al governo degli Usa interessano gli spiccioli rispetto a un’opera costata diversi miliardi di dollari? È evidente, lo facciamo per spaventarvi. Già il caro Saro Crocetta c’era cascato. Avresti dovuto vedere la faccia….

– Il sistema satellitare complessivo è “zoppo” senza Niscemi?

Ovvio, il controllo del mediterraneo è fondamentale per noi. È da anni che tentiamo di organizzare una bella guerra da quelle parti ma senza il Muos saremo costretti a rivedere i piani.

– Eppure ci sono migliaia di cittadini che non lo vogliono. E delle mamme preoccupate per la salute dei propri figli.

E lei che pensa che qualche altro scienziato compiacente non lo troviamo? Tanto gli effetti sulla popolazione si vedranno nel lungo periodo, le mamme non se ne accorgeranno nemmeno. I siciliani saranno cavie, soggetti sacrificabili. Ma questo non lo scriva, sa abbiamo deciso di parlare con lei perché (parte della conversazione illegibile a causa di una vistosa macchia di ketchup N.d.t.).

– Molti siciliani si sentono esposti anche agli attacchi dei terroristi per la presenza della base Sigonella.

Avete sempre questi timori voi. Chi non si sentirebbe protetto con una base strategica da cui partono i droni a bombardare mezzo mondo? Certo, se non ci fossero Sigonella, Trapani Birgi e le altre basi americane a nessuno verrebbe in mente di attaccare la Sicilia. Fortunatamente a Sigonella ci sono le bombe atomiche, più sicuri di così. Ora devo lasciarla ho un appuntamento con Giampiero…

 

 

Qui trovate l’intervista “originale”: http://www.lasicilia.it/articolo/muos-il-console-usa-gamba-tesa-ora-pi-attenzione-e-meno-pazienza

 

 

 

 

 

1 commento

  1. Ecco. Lo ammetto, e ne faccio un vanto: l’antimilitarismo c’entra ed è l’unica cosa che la signora, console del governo Usa in Italia, azzecca. E resto fermo nella convinzione che non si debba consentire a chicchessia di considerare la Sicilia una “portaerei naturale nel Mediterraneo”: una portaerei non è bel posto dove vivere, prosperare, progredire economicamente e in salute per la semplice ragione che diviene obiettivo militare più che sensibile e prima o poi è destinata a essere colpita, se non affondata.
    Per quasi tutto il resto (dico quasi, perché mi sento di darle ragione in un altro punto, ma ne riparliamo più avanti), mi spiace, la signora sbaglia, come del resto cerca di farle notare lo stesso intervistatore. E non mi interessa, qui, se lo fa intenzionalmente, se, cioè, è una “strategia di comunicazione” o se si tratta di semplici imprecisioni in “buona fede”.
    Sbaglia quando taccia di antiamericanismo i No MUOS, movimento in favore del quale si sono espressi anche scienziati e intellettuali USA e che gode di un apprezzamento “trasversale” fra pacifisti, ambientalisti, salutisti, sostenitori della sovranità popolare. E commette un errore, a mio giudizio grossolano, sempre che io abbia ben compreso, a volere estendere l’accusa di preconcetti antiamericani e antimilitaristi a tribunali, procure e pubblici consessi quali l’ARS, i numerosi consigli provinciali e comunali che si sono espressi contro il MUOS. Come contro il MUOS si sono espressi scienziati indipendenti e organismi scientifici.
    Ora non sta a me risentirmi a nome o per conto di costoro (ARS, scienziati, consessi pubblici democraticamente eletti), ma dispiace che chi dice di avere rispetto per il Paese (alleato) che lo ospita (e le sue leggi) esprima pubblicamente giudizi tanto pesanti nei confronti delle istituzioni pubbliche italiane, diffamandole in una intervista rilasciata al più diffuso organo di stampa siciliano. Voglio credere che i propositi della signora siano solo quelli di portare acqua al suo mulino e che il discredito espresso nei confronti delle nostre istituzioni sia davvero casuale e privo di ogni intenzione di diffamazione o di vilipendio.
    La signora console, però, ha ragione nel dire che “inizialmente” hanno sbagliato la strategia di comunicazione. E questo è il secondo punto sul quale concordo con lei, ma non vorrei evitare di precisare che continuano a sbagliare anche ora.
    Toni a parte nei confronti degli oppositori e nei confronti delle istituzioni italiane (magistratura e consessi elettivi), vorrei suggerirle che questo ricorrere ancora una volta a metafore quali quella della lampadina o del povero dottore nel deserto è davvero patetico.
    Prima alcuni illustri fautori americani dell’impianto, taluni pure in stellette, ci hanno detto che il MUOS ha la potenza di una lampadina, poi che inquina meno di un microonde e ora lei ci informa che se ne può fare un uso sanitario. Ma si rende conto la signora? E si rende conto che ci sta minacciando (noi No MUOS e l’intera nazione) di non si sa quali conseguenze con l’affermazione che “la pazienza è finita”? E non le sembra inopportuno a pochi giorni dall’udienza del CGA?
    E le sembra una buona scelta, sul piano della comunicazione, affermare che i No MUOS siano un manipolo di intimidatori? Di questo, però, mi risento davvero: noi siamo oppositori politici in un Paese democratico che ripudia la guerra, non certo dei delinquenti.
    E, quando vogliamo, sappiamo pure essere DIPLOMATICI: come chiunque può vedere, mai le rivolgerei insulti gratuiti…
    PS: non c’è scritto da nessuna parte che questa è una lettera aperta alla signora console. Non c’è scritto perché non lo è e perché non occorre: è lecito immaginare che le arrivi all’orecchio anche se non gliela indirizzo direttamente.
    Cari saluti a tutti (e tutti vuol dire: nessuno escluso).
    Salvatore Giordano

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