Sede frontex vergogna per Catania. Basta razzismo e militarizzazione! Conferenza stampa in occasione della giornata mondiale del rifugiato

In queste ore si stanno moltiplicando gli atti di razzismo istituzionale in tutta Europa. Respingimenti alle frontiere, sgomberi, violenze sono le risposte degli Stati europei alle richieste di asilo, di dignità e di libertà a migliaia di migranti, in fuga da guerra, fame e discriminazioni. Donne, bambini, ragazzi e uomini che, per le ottuse leggi italiane ed europee, sono costretti a continuare a vivere, anche dopo il loro arrivo, in condizioni inumane e in una situazione di costante pericolo per la loro salute e la loro vita. Di fronte a un tutt’altro che emergenziale flusso di persone verso il nostro Paese e l’Europa, le Istituzioni italiane ed europee accecate da logiche securitarie si ostinano a condurre una vera e propria guerra ai migranti, interessate più a impedire le partenze che a istituire un efficace sistema d’accoglienza, fino ad oggi basato invece sulla speculazione, sulla corruzione e sul trattamento inumano delle persone che arrivano, come dimostrano il Cara di Mineo, il sistema dei CIE, dei centri di primissima accoglienza, la gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati e le inchieste di Mafia Capitale.
Catania e la Sicilia sono oggi al centro dei flussi migratori via mare verso l’Europa. La nostra città e la nostra Regione sarebbero potuti essere parte di un corridoio umanitario volto a salvare le vite umane e ad assicurare quel diritto d’asilo alla base delle convenzioni internazionali. Alla faccia dell’umanità e dell’accoglienza, il Sindaco della città di Catania si è battuto per ospitare in città la sede dell’agenzia Frontex e il coordinamento della missione Triton. L’agenzia Frontex e l’operazione Triton sono programmi militari dell’Unione Europea volti alla chiusura delle frontiere e al respingimento dei migranti e non hanno nulla a che vedere con l’accoglienza e il salvataggio delle vite di chi per fame e guerra è costretto ad attraversare il Mediterraneo su barconi insicuri , ostaggio delle nuove mafie mediterranee, che si ingrassano grazie alle legislazioni liberticide della Fortezza Europa. Per salvare le vite umane occorrono corridoi umanitari con il nord Africa, per gestire il fenomeno migratorio e dei rifugiati occorre un cambiamento radicale delle politiche sull’immigrazione e l’istituzione di un diritto d’asilo europeo.
Frontex e Triton sono azioni di guerra ai migranti inaccettabili e razziste. L’utilizzo di uno spazio pubblico, come il Monastero di Santa Chiara, per ospitare una sezione dell’agenzia militare Frontex e il quartiere generale dell’operazione Triton è un insulto all’intera città che vede sempre più ridursi gli spazi sociali destinati a scuole, a servizi sociali, all’aggregazione, all’integrazione. Proprio mentre chiude, sgomberata dal Comune, una scuola che faceva corsi di alfabetizzazione per migranti, lotta alla dispersione scolastica e istruzione per adulti, il Sindaco Bianco si permette di regalare uno degli immobili più importanti della città, la cui ristrutturazione è stata finanziata affinché divenisse area museale, per il coordinamento di operazioni militari.
In occasione della giornata mondiale del rifugiato, sabato 20 giugno alle ore 10, le organizzazione antirazziste della città terranno, di fronte l’ingresso dell’ex Monastero di Santa Chiara, in piazza Maravigna (lato via Transito), una conferenza stampa per opporsi all’apertura della sede Frontex, per denunciare le condizioni in cui migliaia di profughi stanno vivendo e il sistema malato dell’accoglienza in Italia e in Europa.
Nel Mediterraneo mai più naufragi L’Europa fortezza è causa delle stragi!

Promotori: Rete Antirazzista Catanese, Catania Bene Comune, Arci, Cobas Scuola, Comitato di base NoMuos/NoSigonella, Rifondazione Comunista, Unione degli Studenti…
A quando il recupero del relitto del naufragio del 18 aprile?

Nella giornata mondiale del rifugiato rilanciamo l’appello per il recupero del relitto, promosso ad un mese dal naufragio; Renzi si è impegnato a far procedere al recupero del relitto con fondi europei o del governo italiano, lo faccia al più presto. Non vorremmo assistere alle solite promesse non mantenute, come è già successo per il mancato recupero del relitto dell’F174, che giace ancora nei fondali, affondato nel Natale ’96.
giugno 2015 Rete Antirazzista Catanese

Appello affinchè sia recuperato il relitto del naufragio del 18 aprile

Le seguenti associazioni antirazziste siciliane non condividono la scelta della Procura di Catania e del governo italiano di non assumersi la responsabilità di disporre il recupero del relitto del più grande naufragio (almeno 800 morti) nel Mediterraneo dal secondo dopoguerra ad oggi. I principali motivi sono:
—I parenti delle vittime vorrebbero verità e giustizia sulla fine dei loro cari; vorrebbero avere la possibilità di procedere alla identificazione delle salme. Vorrebbero piangere i loro scomparsi in un luogo preciso. Inoltre, secondo alcune legislazioni dei paesi d’origine, senza le salme dei defunti non avranno assistenza. Ad un mese dal naufragio i riconoscimenti, anche se costosi, sarebbero possibili.
—Bisognerebbe accertare la reale dinamica del naufragio, i pochi superstiti hanno dichiarato che la nave soccorritrice avrebbe più volte urtato il barcone durante le operazioni di soccorso. Occorre dunque un esame approfondito del relitto.
—Recuperando il relitto si potrebbero identificare non solo gli scafisti, ma risalire agli organizzatori del viaggio della morte. Sembra infatti che il peschereccio provenisse dall’Egitto.
Alcuni di noi hanno seguito il processo per il naufragio del Natale ’96 a 19 miglia da Portopalo. Dopo 13 anni di processi e grazie alle testimonianze dei superstiti alcuni responsabili furono condannati a Catania a 30 anni; l’allora primo ministro Prodi si rimangiò l’impegno a recuperare il relitto, ma grazie all’impegno di alcuni familiari delle vittime si denunciarono le reti di trafficanti, che lo scomparso Dino Frisullo definiva “holding degli schiavisti”. Senza quell’impegno della società civile non si sarebbe mai fatta giustizia.
A 19 anni da quella tragedia la situazione dei diritti umani delle/i migranti è drammaticamente peggiorata, le legislazioni dei governi europei e dell’UE sono sempre più securitarie e liberticide, anche per i richiedenti asilo. Anziché garantire l’accoglienza a chi fugge da guerre (spesso causate da “interventi umanitari” di Nato, Usa ed UE) i governi europei stanno programmando un intervento, chiaramente militare, per distruggere i barconi dei trafficanti, con quali “danni collaterali”? Non dimentichiamo l’omicidio del cooperante palermitano Lo Porto per un intervento anti-ISIS con i droni, gli aerei senza pilota, dei quali la base di Sigonella è diventata capitale mondiale.
Non condividiamo che si criminalizzino soltanto scafisti, quando non si riesce a perseguire a monte le reti criminali di trafficanti e le mafie del mediterraneo.
I servizi segreti occidentali ed il governo libico di Tobruk sono stati capaci, finora, di delirare su presunti terroristi dell’ISIS, che potrebbero arrivare in Sicilia infiltrandosi fra i migranti. In realtà sono in corso manovre politiche guidate dal governo inglese e sostenute dall’Egitto per legittimare un intervento militare in Libia.
Questo disegno allarmistico, che passa attraverso il controllo dei mezzi di informazione, potrebbe avere effetti devastanti nell’opinione pubblica per giustificare le scellerate politiche di crescente militarizzazione delle nostre coste, del Mediterraneo e della nostra isola.

Rete Antirazzista Catanese, Comitato di base NoMuos/NoSigonella, La Città Felice, Cobas Scuola (Ct), LILA, Catania Bene comune, Associazione Altro diritto- Sicilia, Centro Impastato, Casa memoria Felicia e Peppino Impastato (Cinisi); Borderline Sicilia

Appello affinchè sia recuperato il relitto del naufragio del 18 aprile

Hanno finora aderito: ANPI Palermo, ANPI Sicilia, Migralab A.Sayad(Me), Laici missionari comboniani(Pa), Osservatorio contro le discriminazioni razziali Nourredine Adnane(Pa), Comitato Verità e Giustizia per i nuovi desaparecidos del Mediterraneo, Associazione Trama di Terre(Imola), Azione Civile(Ct), “Periferie al Centro” Fuori Binario(Fi), RAP-Casa Rossa(Me), Comitato NoMuos/NoWar Piazza Armerina, Rete primo marzo, Carovane Migranti, …

Alessio Di Florio, Fulvio Vassallo Paleologo, Anna Puglisi, Umberto Santino, Giovanni Impastato, Alessandra Ballerini, Daniela Padoan, Francesca Costantini, Roberta Radich, Elisa Marini, Benigno Moi, Ottavio Terranova, Barbara Spinelli, Moreno Biagioni, Annamaria Rivera, Anna Di Salvo, Domenico Stimolo, padre Carlo Dantoni, Giuseppe Restifo, Pietro Saitta, Gino Sturniolo, Carmina Daniele, Mirella Clausi, Antonio Mazzeo, Maurizio Catroppa, Assunta Signorelli, Simonetta Crisci, Salvatore Giordano, Laura Cima, Masimo Angrisano, Simonetta Venturini, Gianfranco Laccone, Elisa Cesan, Angelo Bottiroli, Gabriele Vaccaro, Stefano Galieni,…

Per informazioni e adesioni:alfteresa@libero.it

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