Un’estate di lotta per la smilitarizzazione della Sicilia, frontiera Sud della fortezza Europa! A sostegno della marcia europea dei migranti

Per la chiusura delle basi militari e delle galere etniche
Il 26 e 27 giugno prossimi il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelless per discutere di frontiere, pattugliamenti e nuove regole operative. Negli stessi giorni arriverà nella capitale belga la “Marcia dei rifugiati” a cui parteciperanno migranti ed attivisti da tutta Europa. Poco dopo, l’11 luglio, a Torino, i leaders dei paesi europei si ritroveranno a discutere invece di (dis)occupazione giovanile. In Sicilia dal 6 al 12 agosto organizzeremo un Campeggio Resistente NoMuos con manifestazione il 9 agosto. Questa agenda è anche l’occasione per i movimenti di costruire insieme un’ agenda programmatica di lotte e conflitti, di battaglie e percorsi di condivisione, per continuare a tessere le fila di un movimento euro-mediterraneo di trasformazione.
Il Muos sarà attivo entro il 2017, entro novembre di quest’anno saranno ultimati i test”: a dirlo è il Pentagono. Ancora una volta però  i piani degli USA, con l’ignobile complicità delle istituzioni nazionali, regionali e locali,  non hanno tenuto conto della popolazione siciliana e del movimento No Muos, che da anni lotta contro l’installazione del sistema di comunicazione satellitare di guerra. Col rinvio a novembre del pronunciamento del Tar sull’illegittimità delle autorizzazioni che hanno consentito l’innalzamento delle parabole e con la risoluzione della Commissione del Senato che in teoria conferma il principio di precauzione ma nella sostanza ne esclude l’applicazione, i “pompieri” speravano di spegnere il conflitto. Ma la lotta non si arresta, nonostante la crescente repressione contro gli/le attivisti/e NoMuos .
La Sicilia è sempre più trasformata in un’avamposto di guerra per la presenza di basi militari Usa-Nato (Sigonella, Niscemi, Trapani-Birgi ,Augusta…), ed è anche diventata una prigione-ghetto per i migranti e richiedenti asilo che fuggono dai loro paesi anche a causa dei criminali interventi “umanitari”che avrebbero dovuto” esportare la democrazia” in Irak,Afghanistan, Libia, Siria, Yemen, Corno d’Africa .
Chi ci ha governato in questi anni ha voluto blindare le nostre frontiere e territori, trasformando porzioni della nostra isola in lager dove tenere segregate a tempo indeterminato migliaia di persone,  come accade nel mega Cara di Mineo, a Caltanissetta-Pian del Lago, Trapani, o facendo proliferare centri informali d’accoglienza in palestre,scuole, tendopoli in tutta l’isola . Il Mediterraneo, il mare che storicamente è stato luogo di incontro e condivisione di popoli e culture, è ormai diventato un immenso cimitero marino: sono decine di migliaia le vite sparite nel nulla che gridano rispetto dei loro diritti negati, verità e giustizia. Con quale dignità i rappresentanti istituzionali parlano di politiche migratorie, quando dalla strage del 3 ottobre a Lampedusa nulla si è fatto per modificare vergognose legislazioni liberticide che tante tragedie e vittime innocenti hanno causato ed invece hanno ingrassato le mafie mediterranee. Sono le politiche governative ed europee le principali responsabili: se si fosse riconosciuta la protezione umanitaria di 1 anno a tutti/e coloro che fuggono dalle guerre (come è avvenuto per gli irakeni ed afghani ), in poche settimane migliaia di richiedenti asilo avrebbero potuto ricongiungersi ai propri familiari in altri paesi europei. In base all’ottusa applicazione della convenzione di Dublino, i/le richiedenti asilo, una volta iniziata la procedura in Italia, devono attendere oltre un anno per vedere esaminata la propria richiesta, con sempre più frequenti responsi negativi. L’anno scorso numerose associazioni antirazziste e reti di movimento, dopo il naufragio del 10 agosto e la morte di 6 migranti nella Plaia di Catania, lanciarono la campagna nazionale per il diritto d’asilo europeo, per iniziare la procedura nel luogo dello sbarco e concluderla nel paese europeo prescelto; se il diritto d’asilo europeo ed i canali umanitari fossero stati riconosciuti, tante tragedie (fra cui il naufragio del 12 maggio scorso) sarebbero state evitate.
Mai più naufragi: Diritto d’Asilo Europeo per non morire!
La nostra Europa non ha confini- Mai più clandestini, ma cittadini!

Le tappe siciliane del NoMuos tour a sostegno del NoBorders Train ( http://www.meltingpot.org/Milano-Sabato-21-giugno-La-nostra-Europa-non-ha-confini-un.html#.U5F8bShn0is ) e della marcia europea a Bruxelles saranno:
19 giugno a Pozzallo:ore 11 conferenza stampa nel piazzale antistante il CPSA(ex-dogana) nel lungomare, ore 12 piazza Cesare Battisti n.22 assemblea cittadina
20 giugno ad Augusta: ore 11 conferenza stampa di fronte al plesso scolastico Falcone Borsellino (scuole verdi) in via Dessiè
21 giugno a Catania: ore 17 in Piazza Stesicoro manifestazione antirazzista in via Etnea fino a via Prefettura,ore 20 assemblea cittadina, con video e cena sociale in via S.Elena
Coordinamento regionale dei comitati NoMuos,
Borderline Sicilia, Rete Antirazzista Catanese…
info-adesioni:alfteresa@libero.it

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