I lavori non possono riprendere senza nuove autorizzazioni

Palermo 25 luglio

Appena conclusa la conferenza stampa dei legali No MUOS, Nello Papandrea e Paola Ottaviano.

I legali hanno riferito di aver ribadito la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica, scaduta il 18 giugno. E che, pertanto, l’eventuale prosecuzione dei lavori è da ritenersi abusiva.

Perché la marina statunitense riprenda i lavori per il completamento del MUOS, è necessario avviare un nuovo iter autorizzativo.

I comitati No MUOS stanno valutando i prossimi passi legali da compiere per impugnare l’atto di revoca della revoca.

È singolare che un funzionario regionale, sia pure col massimo rango dirigenziale, possa dichiarare decaduto il principio di precauzione. Specie a fronte dell’ordinanza del Tar del nove luglio scorso che si appella proprio al principio di precauzione per la tutela della salute dei cittadini, ritenuta preminente sopra ogni altro aspetto.

Insomma: ci sono tutti i presupposti per l’illegittimità della revoca della revoca. Giuridici oltre che politici.

E i No MUOS incalzeranno su tutti i fronti, come hanno fatto sinora: con la mobilitazione, certo, ma anche con il ricorso ai canali istituzionali consentiti dall’ordinamento.

Qui invece la relazione dei proff. Palermo e Zucchetti che è stata ignorata dalla stessa Regione Siciliana che li aveva nominati e dell’Istituto Superiore di Sanità.
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Il Coordinamento Regionale dei comitati NO MUOS è un'aggregazione di comitati NO MUOS che si sono formati in Sicilia negli ultimi anni. Esso nasce dall'esigenza di dar vita ad una serie di iniziative comuni e diffuse riguardanti l'informazione sul MUOS e l'opposizione all'istallazione di questo impianto in modo da estendere quanto più possibile la mobilitazione sviluppata in ogni paese.

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