Salva una rosa. Presidio davanti il Tribunale di Gela

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Giorno 3 luglio comincerà il processo nei confronti di un’attivista No Muos, residente in contrada Ulmo, accusata del possesso di forbici da giardino ritenute dalla polizia “oggetti atti ad offendere”. Alla donna sono state sequestrate un paio di forbici da potatura, considerate dagli agenti “pericolose cesoie”. Un chiaro segnale dell’accanimento delle forze repressive contro gli attivisti. Contro l’accanimento giudiziario lanciamo un segnale di solidarietà nei confronti della compagna e di tutti i No Muos denunciati. Presidio di solidarietà giorno 3 luglio, ore 11.00, di fronte il tribunale di Gela.

Qui l’appello:

Chi ha una divisa è diviso veramente tra la sua umanità e la stupidaggine che indossa. (Pino Tripodi)

E lottando impari. Impari che andando in giro per contrada Ulmo con in macchina una catena nuova per il cancello, due lucchetti di marca “cobin”, delle forbici da giardinaggio e del nastro adesivo, hai gli strumenti idonei ad arrecare offesa alle persone. E poco importa se tu in quella zona ci abiti e stavi solo rientrando in casa. E poco importa se l’unica cosa che vorresti offendere è quella cosa che ti viene imposta a suon di sotterfugi, violazioni, illegittimità, e non di certo con delle sciocche forbici da potatura. Le parole che essi useranno saranno quelle e sempre quelle. I contorni ed i contesti svaniscono. Si processano le possibili intenzioni. Si processa il dissenso espresso forse precedentemente.
Lottando impari il significato della parola abuso. Abuseranno di certo, di tutte le parole inadatte a descrivere le circostanze.
Impari la pazienza e il coraggio.
Impari che la solidarietà e la condivisione ti fanno andare oltre la paura del nemico, ma che comunque a volte qualche compagno ci finisce in quelle mani. Anche senza motivo alcuno.
E allora armiamoci di forbici da giardinaggio e salviamo una rosa!
Oltre ad un presidio di solidarietà a partire dalle ore 11:00 davanti al tribunale di Gela dove si terrà il processo, si invitano i compagni tutti a fare iniziative nei propri territori,
per restituire il giusto nome alle cose e garantire la libera circolazione degli attrezzi per la potatura e la loro originaria destinazione d’uso.

Qui l’evento: https://www.facebook.com/events/597100690393580/

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