We Can’t Breathe

We can't breath - In memory of George Floyd from No Muos

Come movimento No Muos esprimiamo la massima solidarietà con il popolo americano in rivolta contro il razzismo, lo sfruttamento e la povertà.

Il caso di George Floyd è solo la punta dell’iceberg di una situazione in cui la comunità afroamericana, quella ispanica e dei nativi subisce quotidianamente il razzismo della polizia.

Razzismo che coincide con la discriminazione di classe in quanto queste comunità appartengono per la maggior parte, agli strati sociali più poveri della società statunitense.

Nel paese con il PIL più alto del mondo vivono 105 milioni di persone, 1/3 dell’intera popolazione, che non riescono a far fronte neanche ai bisogni più elementari.

La soluzione che i governi statunitensi hanno adottato da sempre è di nascondere la loro povertà interna, attuando una guerra senza quartiere alle classi sociali più deboli.

Del resto il sistema americano si basa esclusivamente sulla guerra a un nemico.

Così se assistiamo alla mancanza di più elementari diritti sociali per una per una buona parte della popolazione, vediamo come gli USA spendono la più alta cifra nel mondo per le guerre.

Guerre fatte in nome delle multinazionali, per garantire profitti e ricchezze all’elite americana.

Così se da un lato gli Stati Uniti hanno un fronte di guerra interno, i popoli in diverse parti del mondo soffrono la sete di dominio imperialista del mostro americano. Vietnam, Iran – Iraq, Palestina , Siria, solo per citarne alcuni, sono gli scenari di guerra in cui l’esercito statunitense ha portato morte e distruzione.

Purtroppo anche noi subiamo la sete di guerra e di dominio degli USA. Niscemi Sigonella la Sardegna sono solo alcuni esempi delle installazioni dell’esercito americano e della NATO nella nostra terra con la complicità della borghesia e del governo italiano.

Installazioni che ci rendono vittime innocenti della guerra e della competizione fra potenze imperialiste che si sviluppa e si acuisce giorno per giorno.

Ecco perché oltre a essere solidali con il popolo americano in rivolta noi siamo complici, perché abbiamo un nemico comune il governo degli Stati Uniti e la borghesia imperialista che lo sostiene.

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