Presentato il rapporto sulla relazione transatlantica tra Italia e USA per il settore Aerospace & Defense

Al webinar online organizzato dalla Camera di Commercio americana in Italia presenti il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’Ambasciatore USA in Italia Lewis Eisenberg, Alessandro Profumo di Leonardo, Sir Martin Donnelly Boeing Europe, Luigi Piantadosi Lockheed Martin Europe e NATO, Sandro De Poli Avio Aero e Paolo Graziano Magnaghi Aeronautica.

La Camera di Commercio americana in Italia, AmCham Italy, ha organizzato oggi 19 novembre un webinar sul tema Aerospace & Defence nel contesto dei rapporti transatlantici tra Italia e USA, per fare il punto su un comparto che rappresenta uno dei principali vettori di innovazione tecnologica e imprenditoriale, in grado di rivoluzionare le strategie aerospaziali, di difesa e di sicurezza nazionale, con un impatto rilevante anche in ambito civile. Una grande importanza viene riposta sulle relazioni transatlantiche tra Italia e USA in questo settore strategico sia a livello militare che civile.

L’incontro, dal titolo “La centralità della relazione transatlantica per il settore Aerospace & Defense”, ha rappresentato un’opportunità di confronto con esperti del settore per un’analisi degli scenari e delle prospettive dell’Italia in questo comparto industriale, ed è stata l’occasione per presentare il primo white paper elaborato dal Gruppo di Lavoro Aerospace & Defence di AmCham Italy sul rapporto tra i sistemi americano ed italiano, le loro interazioni e il loro futuro un un’ottica di crescita e opportunità industriali e di mercato.

Ha aperto i lavori Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham Italy, con l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis M. Eisenberg, ospite d’onore del webinar e con Sir Martin Donnelly, Presidente di Boeing Europe, che ha parlato della cooperazione transatlantica nel settore Aerospace & Defense tra Boeing e le aziende italiane e che ha confermato che Italy is one of the leading nation in the Aerospace & Defence sector in Europe”.

Boeing ha contribuito alla crescita dell’industria italiana anche grazie alla forte partnership con Leonardo ed Avio Aero ad esempio con i programmi 767, 777 e 787 che hanno anche contribuito alla crescita industriale in Puglia e in Campania che sono diventate aree geografiche ad alto contenuto tecnologico nel settore aerospaziale.

Roberto Scaramella, Aviation Practice Leader di Oliver Wyman, ha presentato il white paper, elaborato dal Gruppo di Lavoro Aerospace & Defense di AmCham Italy. Il comparto Aerospace & Defense è senza dubbio uno dei principali vettori di innovazione tecnologica e imprenditoriale, sviluppando prodotti e tecnologie in grado di rivoluzionare non solo le strategie aerospaziali, di difesa e di sicurezza nazionale, ma di avere un impatto rilevante in ambito civile. Per questi motivi, attrarre nuovi investimenti in Italia da parte dei player americani avrebbe un valore incommensurabile, sia in termini di creazione di competenze che in termini di tasso di crescita tecnologico.

Il mercato dell’aviazione commerciale è cresciuto in modo straordinario nell’ultimo ventennio. Dal 2000 il network globale del trasporto aereo è cresciuto del 250% trainato principalmente dalla crescita globale del PIL, l’ampliamento della classe media e l’aumento del reddito nei paesi emergenti, mentre nuovi modelli di business abilitati dalla liberalizzazione del trasporto aereo hanno ampliato notevolmente i segmenti e la demografia degli utilizzatori di trasporto aereo. Secondo tutte le analisi e previsioni di mercato, nei prossimi vent’anni il settore crescerà ancora del 250% raddoppiando la flotta mondiale di aeromobili.

L’industria aerospaziale commerciale ha un potenziale di mercato di 2,8 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni Covid-19 permettendo, aggiungiamo noi. Sebbene lo scorso decennio la crescita della domanda abbia sempre superato le previsioni, nel breve-medio termine la pandemia Covid avrà certamente un effetto sulla curva prevista di crescita.

Per il mercato della difesa, la crescente instabilità geopolitica ha determinato, in vista delle possibili sAfide future, un tendenziale incremento delle spese per la sicurezza a livello globale. La spesa militare globale ha raggiunto circa 2 trilioni di dollari nel 2019 – pari al 2% del PIL mondiale – in crescita del 7,2% rispetto al 2010. Gli Stati Uniti sono i leader mondiali con una spesa militare pari a 732 miliardi di dollari nel 2019, in crescita rispetto agli anni precedenti. In Italia, il bilancio della difesa ammonta a 26,8 miliardi di dollari con una crescita nulla o moderata. Anche su questo settore la crisi innescata dalla pandemia ha inevitabilmente modificato gli scenari anche se per il momento i programmi militari sembrano dimostrare una buona resilienza.

Secondo il paper, in Italia l’impatto del Covid sul budget militare nazionale è ancora incerto: la Difesa potrebbe beneficiare dal piano di ripresa economica del paese in quanto settore chiave per l’occupazione e lo sviluppo del sistema produttivo; d’altra parte, l’ulteriore peggioramento della situazione economica porterà verosimilmente ad una riduzione della spesa militare a beneficio di altri investimenti necessari alla ripresa (es. sanità, sostegno ai cittadini, ecc.).

Il white paper del Comitato A&D di AmCham Italy dedica specifica attenzione a un settore che ha un ruolo centrale per l’economia, non solo italiana, con benefici per l’occupazione ed effetti positivi in termini di innovazione ed efficienza produttiva. Un comparto che ha un elevato potenziale sia come strumento di rafforzamento del sistema economico del nostro Paese, che di volano per il rilancio economico post Covid. Nell’ultimo anno, l’industria dell’Aerospace & Defense globale ha sperimentato una forte turbolenza e l’outlook di lungo periodo deve prevedere una fase di assestamento e sviluppo. Per questo come AmCham intendiamo favorire questo trend offrendo anche alla filiera italiana del settore e ai suoi player, che sono numerosi, l’opportunità di rafforzare le collaborazioni internazionali, in maniera particolare e privilegiata con gli Stati Uniti, che notoriamente ne detengono la leadership globale”, – commenta Luca Arnaboldi, Presidente di AmCham Italy.

Si è quindi evidenziato come l’Italia sia un mercato attrattivo per la presenza di numerose imprese della supply chain aerospaziale, capaci di sviluppare una propria leadership industriale all’interno di alcune specifiche nicchie del settore.

Il dibattito moderato da Roberto Scaramella ha coinvolto Sandro De Poli, Presidente di Avio AeroPaolo Graziano, Amministratore Delegato di Magnaghi AeronauticaLuigi Piantadosi, Director Europe and Nato di Lockheed Martin, e Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, che oltre alla loro esperienza, hanno offerto spunti di riflessione per far comprendere le opportunità del mercato e la possibilità di attrarre nuovi investimenti in Italia da parte dei player americani, con l’obiettivo di incrementare le competenze e la crescita tecnologica.

Come affermato nel paper, l’Italia non è un mercato particolarmente attrattivo da un punto di vista della spesa, lo è invece per la presenza di numerose imprese, l’80% sono piccole e medie imprese, facenti parte della supply chain aerospaziale, capaci di sviluppare una propria leadership industriale all’interno di alcune specifiche nicchie del settore. L’Italia è infatti un’eccellenza nel settore aerospaziale globale, con filiera produttiva, capacità industriali e tecnologiche, capitale umano e competenze in grado di consentire una crescita continua a livello internazionale, posizionandosi come settimo player al mondo e il quarto player europeo nel settore dell’Aerospace & Defence con sei distretti produttivi e con un fatturato di 16 miliari di euro dei quali la metà circa realizzato nelle esportazioni e 50.000 posti di lavoro diretti.

Uno sguardo ai principali programmi nella relazione transatlantica tra Italia e USA

Boeing

Tra questi sicuramente troviamo il Boeing 787 equipaggiato di motore GEnx. Da sottolineare che il programma 787 ha anche consentito la nascita di un nuovo polo regionale aeronautico attorno all’aeroporto di Grottaglie/Taranto e il conseguente sviluppo di un distretto aerospaziale – Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA).

Lockheed Martin

Il velivolo da combattimento di quinta generazione della Lockheed Martin F-35 Joint Strike Fighter del quale l’Italia è partner Tier-2 con un impegno, espresso dal Governo su approvazione delle Commissioni Difesa del Parlamento, di dotarsi di 90 velivoli. L’obiettivo di questa decisione, oltre che per acquisire una capacità operativa all’avanguardia, è da rinvenirsi nell’esigenza di sostituire gli ultimi 52 Tornado e i 60 AMX dell’Aeronautica e i 18 AV-8 Harrier II Plus della Marina giunti alla fine della loro vita operativa. Come sappiamo l’Italia ha negoziato con Lockheed Martin e il Governo americano la realizzazione di una linea di assemblaggio finale e messa a punto (FACO-Final Assembly and Check Out facility) per la costruzione non solo dei velivoli destinati all’Aeronautica e alla Marina Militare Italiana, ma anche di quelli di ulteriori utilizzatori come l’Olanda.

Lockheed Martin e Leonardo

La FACO, realizzata all’interno della base dell’Aeronautica di Cameri (NO) copre una superficie di 40,87 ettari con 22 edifici all’interno dei quali sono ospitate 11 stazioni di assemblaggio e 5 di revisione, supporto e aggiornamento. La struttura, di proprietà dell’Aeronautica e gestita da Leonardo con la supervisione tecnica di Lockheed Martin, ha iniziato l’attività operativa nel luglio 2013 ed oggi impiega oltre 1.100 dipendenti altamente qualificati. In aggiunta, Lockheed Martin ha scelto Leonardo per produrre le ali complete del velivolo fuori dagli Stati Uniti e questo ha permesso un travaso di nuove tecnologie da Lockheed Martin a Leonardo che gli permette non solo di gestire il più avanzato stabilimento aeronautico di quinta generazione al mondo dopo gli Stati Uniti, ma soprattutto di porsi in prima linea tra i paesi europei nello sviluppo e produzione di piattaforme di ultima e futura generazione.

Leonardo

L’elicottero best seller di Leonardo, l’AW-139, si è aggiudicato il contratto per la fornitura di 64 (fino a 84) elicotteri, nella versione MH-139A Grey Wolf, alla US Air Force per la sostituzione dell’anziana flotta di elicotteri UH-1N. Il programma MH-139A USAF prevede anche la fornitura di alcuni Training Devices sviluppati per le specifiche esigenze dell’USAF.

L’elicottero di Leonardo AW119 si è aggiudicato invece il contratto per la fornitura di 68 elicotteri, nella versione TH-73A, alla US Navy per la sostituzione dell’anziana flotta di elicotteri da addestramento TH-57 Sea Ranger. Il programma prevede unitamente a un pacchetto iniziale di parti di ricambio, supporto ed equipaggiamento dedicato oltre a servizi di addestramento per piloti e tecnici addetti alla manutenzione. Gli elicotteri italiani di Leonardo saranno impiegati per l’addestramento della prossima generazione di piloti della US Navy, del Corpo dei Marines e della Guardia Costiera USA.

Sui due programmi elicotteristici MH-139A e TH-73A, l’esecuzione è in corso e, solo pochi giorni fa, il Dipartimento della Difesa USA ha ordinato ulteriori 36 elicotteri da addestramento TH-73 per la US Navy, dopo il primo ordine per 32 unità effettuato a inizio anno. Leonardo è entrata nel novero dei fornitori di eccellenza della Difesa americana come prime contractor e ha confermato la propria credibilità come partner industriale grazie all’alleanza con Boeing per il Grey Wolf dedicato a compiti di sicurezza nazionale. Questi successi confermano la validità dell’approccio duale di Leonardo al ‘sistema elicottero’: innovazioni tecnologiche, standard di sicurezza e esperienze operative – sviluppati per soddisfare anche stringenti requisiti nel settore Civile e Governativo, in cui Leonardo è leader internazionale – diventano patrimonio comune in tutte le missioni svolte dai nostri prodotti. Questi successi contribuiscono a accrescere le prospettive sul mercato internazionale.

Se da un lato l’AW139 è già un prodotto leader, per fare un esempio invece per il TH-73A, questo è il primo monomotore al mondo con una certificazione FAA per il volo strumentale, che si traduce in maggior sicurezza anche per impieghi civili in condizioni meteo difficili, capacità subito accolta negli USA con favore per l’elisoccorso. Siamo convinti che questo prodotto possa candidarsi a soddisfare ulteriori e analoghi requisiti di addestramento sia all’estero, sia per clienti istituzionali italiani.

Leonardo pilastro dell’industria aerospaziale italiana è inoltre impegnata insieme alla BAE Systems nel programma Tempest lanciato per lo sviluppo del futuro caccia di sesta generazione. Su questo tema Leonardo ci ha informato che il modo in cui le industrie lavoreranno insieme deve ancora essere formalizzato, anche se vi è una visione condivisa secondo cui questo gruppo industriale è in grado di raccogliere la sfida per formare una collaborazione industriale vantaggiosa per tutti. Nell’attuale contesto di emergenza, anche economica, determinato dalla pandemia, il programma TEMPEST, può rappresentare un “acceleratore” per facilitare la ripresa del settore aerospazio e difesa, un settore hi tech di rilevanza strategica, con una visione di sostenibilità a lungo termine.

Il programma Tempest sarà un moltiplicatore dell’innovazione tecnologica nazionale, con ingenti investimenti in R&S, un incubatore tecnologico, che consentirà di creare Centri di Eccellenza per le alte tecnologie con elevatissimi trasferimenti nel settore civile e con spin off diretti verso altri settori. La partecipazione allo sviluppo di un nuovo sistema aereo tecnologicamente avanzato è un’opportunità imperdibile per il nostro paese. L’Italia è pronta a raccogliere questa nuova sfida con la passione, la determinazione, il pragmatismo e lo spirito pioneristico che da sempre ci caratterizzano. Va comunque ricordato che Leonardo è partner del programma Tempest fin dal suo avvio, attraverso le attività di Leonardo MW nel Regno Unito.

General Electric e Avio Aero

La collaborazione industriale di straordinaria rilevanza con l’Italia tocca anche i motori aeronautici con la partecipazione di Avio Aero (azienda di General Electric) allo sviluppo e produzione dei motori aeronautici di nuova generazione, che saranno protagonisti del mercato civile per i prossimi 30 anni e che include il motore General Electric GE9X, il più potente motore commerciale a reazione mai costruito.

A tutto questo si affiancano le tante PMI specializzate in specifiche fasi dei processi produttivi. Imprese estremamente rilevanti per lo sviluppo e la sostenibilità del sistema-Paese e della relazione transatlantica e includono eccellenze industriali che hanno cementato negli anni relazioni proficue con grandi OEM e fornitori Tier-1 a livello nazionale e internazionale, inclusi quelli americani. Magnaghi Aeronautica, Umbra Group, Loccioni e Logic sono alcuni esempi di PMI nazionali che hanno stabilito rapporti virtuosi con attori esteri rilevanti, in particolare americani.

Solo per citarne uno, ma nel white paper si trova il dettaglio di altre importanti imprese aerospaziali italiane, il gruppo Magnaghi è coinvolto in numerosi programmi statunitensi sia dall’Italia, ad esempio fornendo componenti strutturali primari per il motore del Boeing 787, che dagli USA, fornendo i carrelli di atterraggio di numerose piattaforme come l’F35 e l’AH-64 Apache. Il gruppo Magnaghi è stato anche selezionato da Sikorsky Aircraft come fornitore del sistema di appontaggio per l’elicottero MH60R Seahawk destinato alla Marina Reale Danese e ad altre marine alleate.

Intervenuto alla conferenza il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha sottolineato l’estrema solidità delle relazioni tra i due paesi e l’importanza strategica del rapporto Italia-USA sia in termini di difesa e sicurezza che in termini industriali, relazioni che si fondano sulla storia, sulla cultura, sulla condivisione dei valori e sul far parte della stessa comunità delle democrazie che hanno scelto lo stato di diritto e la tutela delle libertà individuali. Il Ministro ha ringraziato, a nome personale e a nome del Governo Italiano, la Camera di Commercio Italia-USA e le aziende affiliate per il supporto ricevuto nell’ambito della fase iniziale dell’emergenza Covid-19.

Il Ministro della Difesa ha confermato l’importanza del rapporto transatlantico e l’impegno italiano nella NATO e nella UE. Quello con gli Stati Uniti è un rapporto privilegiato, una relazione che consente all’Italia di ottenere in ambito NATO la necessaria attenzione alle esigenze di sicurezza nel cosiddetto fianco sud con il mediterraneo allargato dove l’Italia ambisce ad essere l’alleato di riferimento, una relazione in virtù della quale l’Italia ospita una importante contingente di militari statunitensi e risulta al fianco degli USA tra i maggiori contributori nei più importanti teatri operativi all’estero.

Una relazione che si traspone anche a livello industriale che consente alle imprese italiane del settore della difesa di esprimere le proprie capacità tecnologiche e competitive sul mercato americano. Il Ministro si è anche soffermato sull’esigenza di non fermare l’ammodernamento, l’aggiornamento e lo sviluppo della difesa poiché le conseguenze economiche e sociali, dovute all’emergenza nata in seguito pandemia di Covid-19, rischiano di non far comprendere agli occhi dei cittadini le esigenze di modernizzazione della difesa e quindi occorre uno sforzo convinto e corale della politica, del parlamento e di tutti coloro i quali possono portare il proprio contributo di riflessione all’opinione pubblica nazionale affinché si possa far intendere che questa modernizzazione è essenziale per la salvaguardia della sovranità e della sicurezza del paese ma anche per la sua ripresa economica.

In ottica futura il Ministro ha posto l’attenzione sul proseguimento del programma JSF che a breve conseguirà la capacità in ambito portaerei di nave Cavour e la piena interoperabilità anche nella condotta di operazioni da piattaforme navali che vedrà l’Italia assieme al Regno Unito quali uniche nazioni europee con un gruppo portaerei equipaggiato con velivoli di quinta generazione. Inoltre il Ministro ha confermato la possibile partecipazione italiana al programma FVL – Future Vertical Lift in merito al quale il dialogo con le controparti istituzionali e industriali è tutt’ora in corso.

Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, ha confermato l’importanza fondamentale della relazione transatlantica e la necessità di fare un ulteriore salto in avanti grazie alle consolidate relazioni con gli Stati Uniti e con il supporto delle istituzioni andare oltre il ruolo di partner/fornitore cercando di creare un approccio sistemico che permetta al sistema paese di avere un peso maggiore in settori delicati e complessi come ad esempio la condivisione di informazioni rilevanti per la sicurezza nazionale come per il progetto F-35. Leonardo ha una presenza importante diretta degli Stati Unito con Leonardo DRS grazie alla quale riesce ad avere una presenza significativa con l’elettronica e con gli elicotteri, presenza che sicuramente può essere ampliata sul mondo americano tramite ulteriori sistemi e tecnologie e un efficace livello di trust e di sistema paese. Ricordiamo che Leonardo trascina con se, per ogni suo prodotto, ulteriori 2300 piccole e medie imprese che fanno parte della filiera di fornitura dell’azienda italiana.

Luigi Piantadosi, Direttore Europeo di Lockheed Martin, riallacciandosi al discorso del Ministro della Difesa e dell’Amministratore Delegato di Leonardo ha detto che il successo nelle operazioni militari delle forze armate dipende anche dalla capacità dell’industria aerospaziale di fornire prodotti all’avanguardia e funzionali alle loro esigenze e su questo principio si basa la strategia americana. Gli investimenti dell’industria statunitense sono legati anche alle minacce che sopraggiungono e che determinano le strategie e le scelte che poi formano i requisiti e la politica definisce infine le priorità e le risorse per comporre i budget.

Oggi gli Stati Uniti stanno puntando su tecnologie rivoluzionarie e grandi sfide, come i vettori ipersonici, come gli elicotteri del programma FVL che raggiungeranno velocità di oltre 400 Km/h, fino a pochi anni fa impensabile, come gli UAV autonomi, come la gestione del concetto di spazio e campo di battaglia multi-dominio o come l’utilizzo di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale. Tutte queste tecnologie stanno già interessando anche l’Europa e le sue aziende della difesa e, in particolar modo, per la Lockheed Martin l’Italia e le sue imprese sono partners privilegiati e di rilevante importanza con i quali le collaborazioni sono aperte su vari fronti.

Paolo Graziano, Magnaghi Aeronautica, ha confermato che pur non avendo dimensioni comparabili con i colossi del settore, è molto importante costruire e sviluppare un proprio “core business” chiaro e riconoscibile come proprio nel caso del gruppo Magnaghi  nel settore dei carrelli e del composito. Ma quanto è importante per questo settore essere presenti negli Stati Uniti ed avere una divisione operativa in quel mercato? Il Mercato americano è sicuramente il principale riferimento per i best players del settore aeronautico, sia per quantità di players e programmi, sia per le dimensioni del business. Essere presenti con unità operative direttamente negli USA consente di offrire ai clienti nord americani soluzioni tecnologiche ed operative integrate, unendo le capacità tecnologiche del gruppo in Italia alla capacità operativa in loco, ottimizzando i tempi di risposta, la flessibilità e l’agilità nei confronti dei requisiti e delle esigenze dei clienti. Requisito fondamentale per il successo nel nostro settore è la capacità di essere percepiti sempre vicini alle esigenze dei clienti.

Altro aspetto fondamentale è avere una visione strategica di medio/lungo termine ed essere tenaci nel perseguirla. Un elemento chiave per l’internazionalizzazione è anche legato all’avere persone giuste nel proprio team. La capacità finanziaria di supportare la strategia è allo stesso modo importante in un settore fortemente capital intensive come il nostro.

tratto da: https://www.aviation-report.com/presentato-rapporto-sulla-relazione-transatlantica-tra-italia-e-usa-per-settore-aerospace-defense/

white-paper-la-centralita-della-relazione-transatlantica-per-il-settore-aerospace-defense

L’incontro è stato annunciato in pompa magna dai quotidiani nazionali:

Usa: Italia eccellenza mondiale nel settore “Aerospazio e Difesa”

tratto da Askanews

Presentato il White Paper della Camera di Commercio Usa in Italia

L’Italia rappresenta un’eccellenza nel settore aerospaziale globale grazie a una filiera produttiva ricca di capacità industriali e tecnologiche e la relazione transatlantica è di vitale importanza per il nostro Paese.

Secondo i dati della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD), il comparto A&D italiano occupa una posizione di primo piano nel contesto internazionale, quarto in Europa e settimo nel mondo con circa 50mila posti di lavoro diretti e un valore del fatturato di circa 15,5 miliardi di euro, di 8 miliardi per l’export. È quanto è emerso dal webinar “La centralità della relazione transatlantica per il settore Aerospace & Defense”, promosso da AmCham Italy, per presentare il primo White Paper elaborato dal Gruppo di Lavoro Aerospace & Defence della Camera di Commercio Americana in Italia sul rapporto tra i sistemi americano ed italiano e le loro interazioni.

Il documento offre un’analisi dell’industria Aerospace & Defence sia per il mercato civile che per quello della difesa, con l’obiettivo di fornire una panoramica su un comparto che è uno dei principali vettori di innovazione tecnologica e imprenditoriale, grazie a prodotti e tecnologie in grado di rivoluzionare non solo le strategie aerospaziali, di difesa e di sicurezza nazionale, ma di avere un impatto rilevante in ambito civile. Attrarre nuovi investimenti in Italia da parte dei player americani ha un valore incommensurabile, sia in termini di creazione di competenze che in termini di tasso di crescita tecnologico.

I lavori di presentazione del paper sono stati aperti dal Presidente di AmCham Italy, Luca Arnaboldi, e dal Consigliere Delegato, Simone Crolla.

“Il white paper del Comitato A&D di AmCham Italy – ha commentato ha commentato Arnaboldi – dedica specifica attenzione a un settore che ha un ruolo centrale per l’economia, non solo italiana, con benefici per l’occupazione ed effetti positivi in termini di innovazione ed efficienza produttiva. Un comparto che ha un elevato potenziale sia come strumento di rafforzamento del sistema economico del nostro Paese, che di volano per il rilancio economico post Covid. Nell’ultimo anno, l’industria dell’Aerospace & Defense globale ha sperimentato una forte turbolenza e l’outlook di lungo periodo deve prevedere una fase di assestamento e sviluppo. Per questo come AmCham intendiamo favorire questo trend offrendo anche alla filiera italiana del settore e ai suoi player, che sono numerosi, l’opportunità di rafforzare le collaborazioni internazionali, in maniera particolare e privilegiata con gli Stati Uniti, che notoriamente ne detengono la leadership globale”.

Negli Stati Uniti, nel 2018, il fatturato nel comparto Aerospazio e Difesa (A&D) è stato pari a 471 miliardi di dollari, con un’occupazione diretta nel comparto pari a circa 881.000 persone, mentre il valore delle esportazioni dall’Italia verso Stati Uniti è stato di 2,9 miliardi di euro, al settimo posto tra i Paesi esportatori nel principale mercato al mondo per il settore A&D (Dati AIA-Aerospace Industries Association). Per quanto riguarda l’andamento del mercato commerciale, l’outlook di AmCham riportato nel White Paper, evidenzia che saranno gli stessi driver che hanno sostenuto la crescita del settore nei primi venti anni del nuovo millennio a muovere la domanda futura. Secondo le analisi e previsioni di mercato, nei prossimi vent’anni il settore crescerà del 250% e la flotta mondiale di aeromobili sarà raddoppiata. Nonostante l’effetto della pandemia Covid-19 sulla crescita nel breve-medio termine, l’industria aerospaziale commerciale ha un potenziale di mercato di 2,8 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni e un tasso annui di crescita composta (CAGR) del 3,5%.

Guardando al mercato della Difesa, prima della crisi Covid, il piano 2018-2024 del Dipartimento della Difesa americano (DoD) vedeva un continuo aumento del budget militare per difendere la supremazia statunitense nel settore Difesa contro l’avanzata di Russia e Cina, con conseguente ammodernamento in tutti i segmenti del mercato – da 727,9 miliardi di dollari nel 2020 a 756,7 miliardi di dollari nel 2024 (CAGR +1%). La crisi innescata dalla pandemia ha modificato questo scenario e si stima che il budget per la Difesa degli Stati Uniti subirà una contrazione nel periodo 2022-25, con probabili conseguenze sui programmi non ancora approvati e su quelli di innovazione e aggiornamento previsti.

Già prima della crisi, l’Italia prevedeva una decrescita della spesa militare, con tagli nel decennio 2020-30 a causa della debole situazione economica e dell’elevato debito pubblico, anche se la Legge di Bilancio 2020-2022 aveva previsto per il 2020 un budget militare pari a 22,9 miliardi di euro – il 7% in più rispetto al 2019 – e una riduzione dell’1% nella spesa miliare nei successivi due anni.

Ma l’impatto del Covid sul budget militare italiano è ancora incerto: la Difesa potrebbe beneficiare dal piano di ripresa economica del paese in quanto settore chiave per l’occupazione e lo sviluppo del sistema produttivo.

La digitalizzazione crescente delle forze armate richiede sistemi altamente integrati e controllabili a distanza, offrendo nuove opportunità per Original Equipment Manufacturers (OEM) e piccoli players e generando una crescita della spesa globale in cyber security procurement – +8% CAGR fino al 2026 – con conseguenti opportunità anche per gli attori della filiera italiana che offrono tali servizi per la difesa, come per esempio Leonardo. Un rafforzamento delle collaborazioni transatlantiche con gli Stati Uniti potrebbe costituire uno stimolo all’innovazione oltre a rappresentare una rilevante fonte di volumi di attività per il settore A&D italiano.

Ospite d’onore della presentazione del White Paper di AmCham Italy, Lewis M. Eisenberg, Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, mentre il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha fatto il punto sul futuro delle relazioni Italia-USA nell’ A&D e ha illustrato il documento di programmazione pluriennale del Governo a supporto degli investimenti nel settore, uno strumento per dare prospettive di stabilità degli stanziamenti necessari per l’industria. Sir Martin Donnelly, Presidente di Boeing Europa, si è focalizzato sulla cooperazione transatlantica nel settore Aerospace & Defense, mentre per testimoniare la loro esperienza e far comprendere le opportunità del mercato e la possibilità di attrarre nuovi investimenti in Italia da parte dei player americani, con l’obiettivo di incrementare le competenze e la crescita tecnologica sono intervenuti Sandro De Poli, Presidente di Avio Aero; Paolo Graziano, Amministratore Delegato di Magnaghi Aeronautica; Luigi Piantadosi, Director Europe and Nato di Lockheed Martin, e Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo. Il dibattito è stato moderato da Roberto Scaramella, Aviation Practice Leader di Oliver Wyman.

“La presenza dell’Ambasciatore Eisenberg e del Ministro Guerini alla presentazione del nostro white paper, ha evidenziato il ruolo di interlocutore privilegiato di AmCham Italy per la business community italiana ed americana in Italia anche per il settore Aerospace & Defence – ha evidenziato in conclusione dei lavori Simone Crolla, Consigliere Delegato della Camera di Commercio Americana in Italia – grazie ai contributi di ciascuno degli autorevoli relatori, abbiamo fatto il punto su un comparto che rappresenta uno dei principali vettori di innovazione tecnologica e imprenditoriale, in grado di rivoluzionare le strategie aerospaziali, di difesa e di sicurezza nazionale, con un impatto rilevante anche in ambito civile. Gli esempi concreti che sono stati presentati, hanno permesso di evidenziare come l’Italia sia un mercato attrattivo per la presenza di numerose imprese della supply chain aerospaziale, capaci di sviluppare una propria leadership industriale all’interno di alcune specifiche nicchie del settore”.

“La Stampa”, quotidiano piemontese, sottolinea l’importanza delle fabbriche di morte che avranno “lavoro per 40 anni”

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.