con i portuali di Genova per porti chiusi alla guerra ed aperti ai migranti
Fuori la guerra dalle nostre vite. Un appello dei portuali di Genova per una giornata di lotta contro la guerra
Nei mesi scorsi, nel
porto di Genova, una mobilitazione partita dai lavoratori del porto ha impedito
l’imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla
guerra in Yemen. Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi
si sono tenute in altri porti europei (Le Havre e Marsiglia, ancora prima a
Bilbao) contro le navi della compagnia saudita Bahri, che rifornisce d’armi e
mezzi militari tutto il Medio Oriente.I venti di guerra però non si sono
fermati come dimostrano benissimo gli sviluppi drammatici legati alle guerre in
Siria, al conflitto libico e all’aggressione statunitense in Iraq. Sono
conflitti sanguinosi che mietono vittime giornalmente, devastano territori,
spingono migliaia di persone ad abbandonare i loro paesi per emigrare. Il
complesso militare industriale è tra i molti responsabili di questa escalation
in combutta con governi sempre pronti ad approvare politiche di saccheggio
verso le risorse naturali in varie zone del mondo. Il combinato disposto con una crisi economica
che non è risolvibile all’interno del sistema capitalista e neoliberista rende
la guerra come una costante nelle nostre società. Fermarli però è possibile
cominciando dai nostri territori. Boicottando la guerra cominciando da casa
nostra. Il 17 febbraio (la data potrebbe
variare) a Genova arriverà una nuova nave carica di armi, la Bahri Yanbu. Come
lavoratori chiameremo tutta la città solidale ad unirsi a noi per bloccare
l’ennesimo traffico di morte. Chiediamo a tutti i lavoratori, ai cittadini, ai
sindacati e alle forze politiche di sostenere questo blocco trasformando questa
giornata in un’occasione di lotta contro la guerra e per la pace tra i popoli e
tra gli oppressi. Invitiamo tutti e tutte a raccogliere quest’appello. Dalla produzione bellica alla sua logistica, dalle basi
militari ai centri di ricerca, l’ingranaggio della guerra è ampio e diffuso e
permette a chiunque e dovunque di mettere in campo in autonomia ciò che vorrà e
potrà.
Guerra alla guerra! Pace
fra i popoli!
Collettivo autonomo lavoratori portuali (Genova)
Parte ufficialmente la mobilitazione dei lavoratori portuali contro l’annunciato arrivo nel porto ligure, lunedì17 febbraio, di una nave di morte, la Yanbu, gemella della Bahri Hofuf, nave saudita passata per Genova il 18 gennaio, con a bordo elicotteri da guerra per l’areonautica indiana, di produzione della Boeing statunitense, e altri armamenti non resi noti. Prima di dirigersi verso le tappe saudite ed emiratine, la Hofuf ha fatto uno scalo imprevisto a Iskenderun, nel sud della Turchia, a cento km da Afrin. Il forte sospetto è che abbia caricato – o scaricato – armamenti da utilizzare nella guerra siriana, sia contro Assad che contro l’esperienza rivoluzionaria del confederalismo democratico a guida curda. Aderendo all’appello alla mobilitazione dei portuali di Genova, invitiamo a partecipare
Lunedì 17 febbraio Ore 19 c/o LILA via F. Aprile 160 proiezione del film “La guerra comincia qui (La guerra empieza aquì)”
Martedì 18 febbraio Ore 10,30 al porto di Catania varco 04 (c/o Diciotti) conferenza stampa e flash mob
Catanesi solidali con i portuali di Genova
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