Ancora altra violenza da parte delle forze del (dis)ordine contro le donne e gli uomini che, da 15 settimane di giorno e di notte, presidiano la base della morte a Niscemi
Ieri a causa della massiccia presenza di forze di polizia in tenuta antisommossa è stato violentemente rimosso il blocco, messo in atto da attivisti/e, mamme e cittadini, di fronte all’ingresso principale della base Usa a Niscemi, per permettere il transito del rifornimento di gasolio necessario al funzionamento della base. Come documentato da vari video, ci sono stati tafferugli, spintoni, calci e pugni, oltre a intimidazioni e forti momenti di tensione, un ragazzo è finito in ospedale per accertamenti. Ancora una volta Niscemi è costretta ad assistere a scene che rimarranno a lungo impresse nella memoria dei cittadini: mamme e nonne, assieme ai loro mariti e ai loro figli, subiscono shock e violenze solo perché si frappongono agli interessi bellici degli USA. Come se non bastasse nelle ultime settimane si stanno moltiplicando le vergognose operazioni repressive per intimidire chi partecipa ai blocchi per fermare i lavori nella base .
Proprio l’altro ieri è stata condotta una brillante operazione di polizia a Niscemi per cercare “armi ed esplosivi”nella case di decine di ragazzi, che da anni lottano contro la base , con un pessimo risultato, visto che non è stato trovato alcun ordigno, ma intanto si è tentato di intimidire le famiglie. Oramai le forze di polizia non solo non intervengono per impedire che proseguano il lavori nella base, eseguiti addirittura da ditte sprovviste del certificato antimafia, ma neanche impongono il rispetto del provvedimento di revoca, calpestando così la sovranità popolare.
Il movimento dei comitati NoMuos, così come altri movimenti di resistenza, pratica forme di lotta condivise e concordate assemblearmente, per noi la democrazia diretta è un valore fondante per la crescita della partecipazione delle popolazioni circostanti alle lotte contro l’ecoMUOStro, mettendo in campo i nostri corpi e la nostra determinazione. Il presidio permanente in contrada Ulmo da mesi è un laboratorio, oltre che di rapporti umani, di confronto e di costruzione di percorsi di lotta funzionali alla crescita del radicamento sociale del movimento NoMuos a Niscemi ( la nascita del comitato mamme NoMuos esprime un ulteriore salto qualitativo) ed in tutta la nostra isola.
Il gemellaggio con le manifestazioni di oggi a Messina contro il Ponte e del 23 marzo in Valsusa contro il Tav è una scelta strategica per contribuire all’unificazione delle resistenze territoriali contro le devastazione ambientale, le privatizzazioni dei beni comuni e la militarizzazione dei nostri territori. Per questi motivi continueremo nella pratica delle azioni dirette non violente e di blocco dei lavori e moltiplicheremo i nostri sforzi perchè la manifestazione nazionale del 30 marzo segni un ulteriore passo in avanti della mobilitazione popolare fino alla completa smilitarizzazione della Sughereta.
No Muos ora e sempre – La Sughereta è nostra e non degli Usa né di Cosa Nostra !
Coordinamento regionale dei comitati NoMuos
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