richiesta trasferimento prefetto e questore

AL MINISTRO DELL’INTERNO
AL SIGNOR PREFETTO DELLA PROVINCIA DI CALTANISSETTA
AL QUESTORE DI CALTANISSETTA
AGLI ORGANI DI STAMPA

Apprendiamo dal Coordinamento dei Comitati No Muos e dal Team dei Legali del Coordinamento di fatti che stanno avvenendo e che costituiscono, a nostro avviso, gravi violazioni di diritti costituzionalmente garantiti.
Ci riferiamo all’attività di repressione perseguita nei confronti dei manifestanti e, in particolare (ma non solo) alle contestazioni di sanzioni amministrative nei confronti dei manifestanti stessi.
L’episodio più clamoroso lo scorso 19 giugno, mentre alcuni manifestanti chiedevano di poter parlare con i giornalisti convogliati con aereo ministeriale e scortati all’interno della base di Niscemi, sono stati multati per Blocco Stradale con sanzione che va da un minimo di 2.500 a un massimo di 10.000 euro.
Eppure i manifestanti volevano solo fare presente che l’informazione rischiava di essere strumentalizzata. Tanto più che lo scorso 28 maggio non era stato concesso l’ingresso al giornalista Antonio Mazzeo, che da tempo si occupa della vicenda, proprio in quanto giornalista.
Ciò dimostra, in questo come in altri procedimenti sanzionatori, che mancava sia la condotta tipica che l’elemento soggettivo cui è connessa la sanzione e che quest’ultima sia stata contestata solo per finalità dissuasive pur in presenza di cause giustificative quali l’esercizio di diritti riconosciuti dagli artt. 17 e 21 della Costituzione.
Inoltre apprendiamo in questi giorni che ai manifestanti che avevano chiesto al Prefetto, come garantito dalla legge, di essere sentiti personalmente nell’ambito del procedimento sanzionatorio è stata spedita per posta una convocazione che è stata recapitata dopo la data fissata per l’audizione.
Un simile comportamento che evidentemente è finalizzato ad eludere il diritto di partecipazione al procedimento e di difesa dei cittadini, dimostra ancora di più che la contestazione delle sanzioni risponde esclusivamente a finalità politico-repressive.
Ciò costituirebbe violazione di libertà di manifestazione del pensiero a quelli di difesa, garantite dalla nostra costituzione, per non parlare dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento delle Amministrazioni Pubbliche.
Inoltre non si può fare a meno di sottolineare che a fronte della forte azione repressiva contro i manifestanti, nessuna misura viene invece presa rispetto alla mancanza di certificato antimafia per una delle ditte che lavorano all’interno del cantiere del MUOS.

Per tale motivo, considerata la sussistenza dell’incompatibilità ambientale, le Associazioni:

ALBA (Alleanza Lavoro Beni comuni e Ambiente) Nodo di Palermo

ARCI Sicilia

Ass. antimafie Rita Atria

Ass. Arci Amari Caltagirone

Associazione Culturale CTS Centro Teatrale Siciliano

Associazione Esposti Amianto della Sicilia

Ass. Futuro Verde

Associazione Malaussène Circolo Arci Palermo

Ass. RADIO AUT PALERMO

Borderline Sicilia Onlus

Catania Bene Comune

Cobas Antirazzista Palermo

Cobas scuola (Catania)

Comitato per il lavoro e per il Reddito di Cittadinanza

Confederazione Unitaria di Base regionale

CSP – Partito comunista – Sicilia

Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato Cinisi

LILA di Catania

Meet up di Catania del Movimento 5 Stelle

Partito Comunista dei Lavoratori Sicilia

Rete antirazzista catanese

Teatro Coppola – Teatro dei Cittadini (Catania)

Valerio Marletta, sindaco di Palagonia (Ct)

Associazione Esposti Amianto della Sicilia

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Adesioni di singoli cittadini
Citarda Maurizio
Mauro Di Natale
chiedono il trasferimento ad altra sede del Prefetto e del Questore di Caltanissetta.

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Il Coordinamento Regionale dei comitati NO MUOS è un'aggregazione di comitati NO MUOS che si sono formati in Sicilia negli ultimi anni. Esso nasce dall'esigenza di dar vita ad una serie di iniziative comuni e diffuse riguardanti l'informazione sul MUOS e l'opposizione all'istallazione di questo impianto in modo da estendere quanto più possibile la mobilitazione sviluppata in ogni paese.

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