Dal Non si parte al No Muos

Maria Occhipinti - Non si passa. Centenario

29 luglio – Centenario della nascita di Maria Occhipinti

VERSO LA MANIFESTAZIONE DEL 7 AGOSTO A NISCEMI.Nel centenario della nascita di Maria Occhipinti.Antimilitarismo sempre! Contro ogni guerra, contro la militarizzazione dei territori.

Il 5 gennaio 1945 centinaia di donne di Ragusa cercarono di impedire che l’esercito rastrellasse lungo le strade della città, gli uomini abili a combattere; i rastrellamenti furono il sistema adottato in seguito alla diserzione di massa con cui i richiamati alle armi risposero agli ordini del governo.

Una di queste donne, Maria Occhipinti, incinta di 5 mesi, si sdraiò davanti al camion mezzo pieno di ragazzi e anche anziani, impedendogli di proseguire la sua marcia. L’assalto al camion militare e la fuga dei rastrellati diede inizio alla rivolta del “Non si parte”, divampata in tutta l’isola, ma particolarmente cruenta nel ragusano, dove ebbe carattere di insurrezione armata, con decine di morti da ambo le parti, centinaia di arresti e deportati tra carceri e confino.

Alla fine del 1946, Maria Occhipinti, scarcerata, tornò a Ragusa e da quel momento divenne militante anarchica e antimilitarista. Si batté per l’emancipazione femminile, per la pace contro il riarmo, ovunque si trovasse. Per oltre trent’anni infatti girò l’Italia e il mondo prima di rientrare in Italia e stabilirsi a Roma. Il suo impegno per la pace la portò, tra l’altro, ad essere tra le fondatrici, assieme allo scrittore Carlo Cassola, della Lega per il Disarmo Unilaterale; testimoniò nei suoi libri e nei suoi numerosi interventi, la sua avversione al militarismo, e fu anche a Comiso, negli ultimi mesi della lotta contro a base missilistica americana, intervenendo in piazza.

Le lotte di Maria Occhipinti, di cui il 29 luglio ricorre il centenario della nascita, hanno molte attinenze con la lotta contro il MUOS di Niscemi, dove gli attivisti e le attiviste, e le mamme NO MUOS della città, hanno dato vita a numerosi blocchi stradali per impedire ai mezzi militari di scorta a quelli dei cantieri, la costruzione del MUOS; un antimilitarismo d’azione in cui oltre alle parole e agli scritti, sono i corpi l’arma principale di chi si oppone alle folli scelte del militarismo e dell’imperialismo.

Dopo le grandi battaglie contro la costruzione della base missilistica di Comiso, la lotta NO MUOS è quella che più si è mossa e si muove in sintonia con i morti del Non si parte: mobilitazione popolare dal basso, azione diretta, avversione totale alla guerra e alla militarizzazione del territorio.

Il 7 agosto il Movimento NO MUOS ritorna a percorrere i sentieri della resistenza, con il corteo dal Presidio NO MUOS di Contrada Ulmo fino al cancello principale della base dei Marines USA. La lotta non si ferma; la lotta non si può fermare. Per una Sicilia libera dall’occupazione militare, per un Mediterraneo di pace, ponte tra i popoli, libero da guerre e sfruttamenti multinazionali e imperialistici.

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