La Russa: un “sovranista” al servizio degli Usa.

Ignazio Benito Maria La Russa, questo il nome completo, è una vecchia conoscenza del movimento No Muos.

Siciliano, è nato a Paternò (CT) nel 1947, ex missino di punta, ex Ministro della Difesa nel governo Berlusconi IV dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, fondatore insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto di Fratelli d’Italia, formazione che si autodefinisce patriottica e sovranista.

Tralasciando i suoi trascorsi da “camerata” a noi preme raccontare come il sovranismo sbandierato da La Russa & co rappresenta invece uno specchietto per le allodole per nascondere la posizione prona rispetto agli interessi degli Stati Uniti contro la “sovranità” italiana: altro che patriottismo.

La Russa si è sempre messo a disposizione degli Stati Uniti avallandone guerre (v. Afghanistan) e installazione di basi militari. Da Ministro della Difesa è stato una rassicurazione di fedeltà per gli Usa.

Ma, a parte gli elementi oggettivi di cui è piena la sua carriera, alcuni retroscena sono finiti anche nei cablogrammi di Wikileaks. I report sono inequivocabili: La Russa ha agito contro l’interesse nazionale per favorire il Muos, l’allargamento della Dal Molin e ha fornito supporto a tutte le guerre scatenate dagli USA.

Allora le rivelazioni fecero molto clamore, qualcuno chiese pure le dimissioni di La Russa ma senza risultati. Oggi un post(?)fascista potrebbe diventare il presidente del Senato, seconda carica dello Stato.

Vogliamo ricordarlo con una breve rassegna stampa su Muos, rapporti con gli Usa e interessi bellici.

WikiLeaks: Ignazio La Russa, l’amico degli americani

Un ministro da adulare, vezzeggiare, sostenere, consigliare, orientare. Una “rarità” di politico con un cuore tutto per Washington e gli interessi a stelle e strisce in Europa e nel mondo. Sacerdote del pensiero atlantico e strenuo paladino delle crociate contro il terrorismo in Africa e Medio oriente. Il più fedele dei Signorsì per piegare le ultime resistenze all’occupazione del territorio da parte di ecomostri e dispositivi di morte. Lui è Ignazio La Russa, ministro della difesa dell’ultimo governo Berlusconi, leader politico cresciuto nelle organizzazioni di estrema destra. A farne un’icona del filo-americanismo in salsa tricolore sono invece i più alti funzionari dell’ambasciata degli Stati Uniti in Italia nei cablogrammi inviati a Washington, da qualche giorno on line sul sito di Wikileaks.

Roma, 5 ottobre 2009. Fervono i preparativi per il viaggio del ministro La Russa negli States dove incontrerà il segretario della difesa Robert Gates. Il vertice è fissato per il 13 ottobre e l’ambasciata di via Veneto emette il cablo top secret, classificato 09ROME1132. Destinatario proprio mister Gates.“Il tuo incontro con Ignazio La Russa giunge in un momento cruciale, con l’Italia che ritiene possibili i tagli al budget destinato alle missioni militari all’estero”.

L’establishment USA è preoccupato per i riflessi che ciò potrebbe avere sulla missione NATO-ISAF in Afghanistan, ma per fortuna a dirigere il ministero della difesa del paese partner c’è “un buon amico degli Stati Uniti, forte sostenitore dei comuni interessi per la sicurezza transatlantica”.

“La Russa – continua il cablo – a differenza di suoi molti colleghi di governo, è stato un rumoroso sostenitore di un forte sistema difensivo e di robuste operazioni all’estero, sin da quando il governo Berlusconi è giunto al potere nel maggio 2008. Sebbene non appartenga allo stretto circolo di Berlusconi, egli è un importante politico alla sua destra – la seconda figura più potente del partito di Alleanza Nazionale che recentemente si è incorporato nel Popolo della Liberta (PdL).

Di professione avvocato, La Russa è un accorto stratega politico, il cui aspetto e comportamenti piuttosto bruschi nascondono un’intelligenza acuta e piena padronanza per i dettagli. Sebbene sia spesso accusato di essere più attento ai partiti politici che alle leadership militari, La Russa è uno strenuo difensore dell’aumento delle spese militari e di maggiori protezioni per le truppe italiane impegnate sul campo, ed è popolare tra le forze armate. Egli tiene tantissimo alla sua personale relazione con te e lo ha dimostrato nei passati meeting, negli incontri interministeriali e nelle dichiarazioni alla stampa”.

“La Russa, una rarità in Europa, è un grande sostenitore della missione NATO in Afghanistan e non teme di esporre pubblicamente la necessità di continuare l’impegno dell’Italia in questo paese. Grazie in buona parte alla sua ferma difesa pubblica, la missione ISAF rimane una priorità italiana di massimo livello. L’obiettivo principale della sua venuta a Washington è di ascoltare da te la posizione assunta dagli Stati Uniti sul futuro della missione in Afghanistan alla luce del report di McChrystal. Il vostro incontro gli darà l’orientamento e gli argomenti per continuare a sostenere efficacemente la causa in Parlamento, sulla stampa, e all’interno del governo.

Subito dopo, dovrà ottenere il consenso in consiglio dei ministri per un nuovo decreto che finanzi l’attività all’estero di 9.000 militari italiani, 3.100 dei quali da destinare alla missione ISAF, 2.300 a UNIFIL e 1.900 a KFOR. Per ottenerlo, dovrà respingere le richieste del ministero delle finanze di maggiori tagli al bilancio della difesa e trattare con un partner minore della coalizione del presidente Berlusconi, Umberto Bossi, leader della Lega Nord, che ha espresso scetticismo sulla missione afgana a seguito dell’attentato del 17 settembre a Kabul in cui sono stati uccisi sei soldati italiani. La Russa vorrà essere rassicurato da te sul fatto che gli Stati Uniti hanno implementato una chiara strategia sulla scia delle valutazioni fatte da McChrystal, dato che dovrà sostenere l’aumento del numero dei militari italiani e delle risorse, come richiesto dalla NATO”. 

Secondo i diplomatici statunitensi, il ministro potrebbe pure avere un ruolo importante per impedire il ritiro o il drastico ridimensionamento del contingente italiano schierato in Libano nell’ambito della missione UNIFIL. “La Russa – scrivono – come molti nel centro-destra italiano, tende a considerare UNIFIL come una missione “soft” ereditata dal governo Prodi di centro-sinistra, ma un tuo segnale che gli Stati Uniti non vogliono la riduzione della missione e preferirebbero che l’Italia mantenesse l’odierno livello delle truppe – anche se no al costo dell’impegno militare in Afghanistan – lo aiuterebbe a sostenere la causa in consiglio dei ministri. Con sufficienti volere politico e risorse finanziarie, l’Italia può continuare a mantenere in vita entrambe le missioni con la forza di oggi o meglio”.

La Russa viene inoltre ritenuto l’uomo chiave per conseguire gli obiettivi di potenziamento qualitativo e numerico delle installazioni militari USA presenti sul territorio italiano:

 “L’Italia è il nostro più importante alleato in Europa per proiettare la potenza militare nel Mediterraneo, in Nord Africa e in Medio oriente. I cinque maggiori complessi militari (Napoli, Sigonella, Camp Darby, Vicenza e Aviano) ospitano approssimativamente 13.000 tra militari statunitensi e personale civile del Dipartimento della difesa, 16.000 familiari e 4.000 impiegati italiani. Miglioramenti o cambiamenti di queste infrastrutture potrebbero generare controversie con i politici locali e noi contiamo sul sostegno politico ai più alti livelli, così com’è stato in passato”.

“L’approvazione e il sostegno del governo italiano al progetto di espansione dell’aeroporto Dal Molin di Vicenza per consentire il consolidamento del 173rd Airborne Brigade Combat Team è un esempio positivo di questo tipo di collaborazione” prosegue il cablo. “A breve termine, possiamo richiedere l’aiuto di La Russa su una serie di problemi relativi alle basi militari, ad esempio per la nostra richiesta di riconoscimento formale, da parte del governo italiano, del sito di supporto US Navy a Gricignano (Napoli) quale base militare nell’ambito del NATO SOFA del 1951 (l’accordo sullo status delle forze militari straniere ospitate in un paese in ambito alleato) e del Bilateral Infrastructure Agreement del 1954, e per l’approvazione della costruzione del nuovo sistema di comunicazione globale satellitare Mobile User Objective System (MUOS) della marina militare USA all’interno del Navy Radio Transmitter Facility di Niscemi, in Sicilia. In passato La Russa ha fatto, su nostra richiesta, utili dichiarazioni pubbliche sulla questione MUOS. Un tuo segnale di apprezzamento per il suo sostegno su questo punto aiuterebbe a focalizzare la sua attenzione sulle arcane questioni tecniche e legali che ruotano attorno alla nostra presenza miliare in Italia”.

Il 22 gennaio 2010 è l’ambasciatore David H. Thorne a tessere in prima persona le lodi del ministro italiano in un secondo cablogramma inviato direttamente al segretario Gates in procinto di raggiungere l’Italia a febbraio. “Mi sono incontrato con La Russa il 19 gennaio, poco prima che egli inviasse la portaerei Cavour ad Haiti con un carico di aiuti umanitari ed elicotteri per il loro trasporto. Il suo approccio sulla crisi di Haiti è tipica del suo stile: è un leader orientato all’azione che fa le cose con poco rumore o ostentazione”.

“La Russa – aggiunge il diplomatico – è felice che tu abbia accettato il suo invito e sta lavorando alacremente per assicurare che il vostro meeting a Roma dia visibilità nel migliore dei modi la relazione bilaterale Italia-Stati Uniti nel campo della difesa che lui sta cercando di rafforzare ed espandere in tutti i modi. La Russa, con l’attivo supporto del ministro degli esteri Frattini, è stato il nostro campione nell’interazione con l’Italia (…) Egli è stato la voce più forte in consiglio dei ministri a favore dei nostri comuni interessi nell’ambito della sicurezza…”.

Thorne rileva che la vista di Gates “dimostrerà pubblicamente che l’Italia è all’interno del più stretto circolo dei nostri partner europei”; “faciliterà l’approvazione parlamentare per l’invio di altri 1.000-1.200 militari in Afghanistan” e “consentirà a La Russa di pronunciarsi su altri obiettivi chiave USA”.

“Egli ha risposto immediatamante alla tua telefonata del 25 novembre per uno sforzo concertato in vista di un maggiore impegno delle truppe in Afghanistan. La Russa e il ministro Frattini hanno convinto il premier Berlusconi ad approvare ed annunciare l’aumento di 1.000 militari prima di aver consultato il Parlamento, assicurando in tal modo che l’Italia fosse il primo paese della NATO a farlo”.

Per l’ambasciatore, La Russa non si risparmierà pure nel sostenere le posizioni USA in merito al procedimento giudiziario contro il colonnello dell’aeronautica militare statunitense Joseph Romano, già comandante del 31st Security Forces Squadron di Aviano, implicato nel vergognoso affaire del rapimento CIA-servizi segreti italiani dell’ex imam di Milano, Abu Omar. “La Russa è stato di grande aiuto per persuadere il ministro della Giustizia a sostenere le nostre asserzioni affinché venga applicata la giurisdizione prevista dal NATO SOFA per il caso che vede imputato il colonnello Romano.

La Russa, un avvocato di successo ed esperienza, in qualità di ministro della difesa non è un attore chiave nelle questioni giudiziarie e, come il resto del governo, ha pochissima influenza sul potere giudiziario italiano, assai indipendente. Noi abbiamo sollevato ripetutamente la nostra posizione con i leader italiani più importanti e La Russa comprende che la questione continua a essere rilevante per i militari USA. La Russa ti vorrà offrire l’aiuto che può dare, ma potrebbe riconoscere la propria impotenza di fronte ad un ordinamento giudiziario testardo che resta rinchiuso in un amaro e lungo conflitto con il presidente del consiglio Berlusconi per vecchi casi di corruzione”.

A conclusione del lungo cablogramma, Mister Thorne auspica che il viaggio in Italia del segretario Gates possa essere l’occasione per risolvere le due questioni che stanno più a cuore ai comandi USA ospitati in Italia, lo status giuridico della nuova stazione US Navy di Gricignano e il progetto del MUOS di Niscemi.

“Sentire che le consideri come due importanti priorità per gli Stati Uniti d’America conferirà a La Russa il potere di fare il meglio per la loro risoluzione”, scrive il diplomatico.

“Abbiamo investito più di 500 milioni di dollari per realizzare a Gricignano, che è l’hub di supporto logistico per tutti i comandi US Navy nel Mediterraneo, la sede del principale ospedale navale per la regione europea, due scuole DOD e gli alloggi residenziali per circa 3.000 membri di US Navy e i rispettivi familiari.

Nel 2008, durante i negoziati per attualizzare l’accordo sulle installazioni ospitate nell’area di Napoli, lo staff generale del ministero della difesa italiano c’informò che non avremmo più potuto proteggere a lungo il sito con le forze di sicurezza della marina militare USA, poiché sorge su un’area presa in affitto (o meglio, ceduta dal ministero della difesa) e US Navy non ha ottenuto l’autorizzazione specifica che le conferisce lo status d’installazione militare.

I legali di US Navy hanno rifiutato le argomentazioni italiane, mostrando la serie di autorizzazioni che gli Stati Uniti hanno ottenuto per il trasferimento della base dall’ex sito di Agnano (che la marina USA ha occupato a partire dal 1950, con tutti i privilegi garantiti dal NATO SOFA), ma i legali dei militari italiani si sono mantenuti fermi nelle loro considerazioni. La loro posizione minaccia non solo la viabilità della base dal punto di vista della sicurezza, ma anche lo status di esenzione fiscale del commissariato, del cambio valute, dell’ospedale e di altre attività al suo interno. Ho chiesto a La Russa di rompere l’empasse con una dichiarazione politica che affermi che Gricignano è un’installazione militare, e lui ha promesso di trovare una soluzione, ma un segnale da parte tua che la sicurezza del nostro personale militare non è negoziabile lo aiuterà a dare massima priorità alla questione…”.

Ancora più “cruciale” l’aiuto che il ministro può fornire per consentire alle forze armate USA d’installare a Niscemi l’antenna del nuovo sistema di telecomunicazione satellitare MUOS. “Una campagna dell’opposizione politica locale in Sicilia ha impedito che US Navy ottenesse l’approvazione finale a realizzare la quarta e ultima stazione terrestre. Quando entrerà in funzione nel 2012, il MUOS consentirà alle unità militari statunitensi (e NATO) presenti in qualsiasi parte del mondo di comunicare istantaneamente con i comandi generali negli Stati Uniti o altrove. Dato che il progetto è seriamente in ritardo (US Navy deve iniziare la costruzione nel marzo 2010 o prevedere di trasferire il sito altrove nel Mediterraneo), ho chiesto a La Russa di aiutarci a fare un passo in avanti con il presidente regionale siciliano Lombardo, il cui ufficio ha negato le necessarie autorizzazioni. La Russa si è detto disponibile, ma ascoltare da te che il MUOS è una priorità USA lo spronerà a spendere il consistente capitale politico nella sua regione d’origine e assicurare che il progetto vada avanti”.

Considerazioni profetiche. Dopo un’offensiva a tutto campo di La Russa e capi militari, Raffaele Lombardo ha ribaltato il suo “No, senza se e senza ma” in un “Sì subito al MUOS!”. Così, l’11 maggio 2011, l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente ha autorizzato i militari USA ad installare il terminal terrestre MUOS all’interno della riserva naturale “Sughereta” di Niscemi. I lavori sono stati avviati immediatamente. L’EcoMUOStro sorgerà nel nome e per grazia di La Russa e dell’“autonomista” Lombardo.

Tratto da: https://www.agoravox.it/WikiLeaks-Ignazio-La-Russa-l-amico.html (Antonio Mazzeo – sabato 10 settembre 2011)

“La Russa è d’accordo ad aiutarci
con il governatore siciliano Lombardo”

Ecco il cablogramma (numero di riferimento 10ROME83) del 22 gennaio 2010 in cui l’ambasciata americana prepara la visita in Italia del segretario di Stato Robert Gates. Fa parte dei cablo raccolti e resi pubblici da Wikileaks. Vi si parla del Muos di Niscemi e del ruolo che l’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa avrebbe potuto avere nel mandare avanti il progetto.

“(C) La Russa’s help will also be crucial in securing approval for the U.S. Navy’s planned construction of a MUOS (Mobile User Objective System) antenna site in Niscemi, Sicily. A campaign of local political opposition in Sicily has prevented the U.S. Navy from obtaining final approval to begin construction of this fourth and final ground station for the MUOS system. When it comes on line in 2012, MUOS will allow U.S. (and NATO) troops anywhere in the world to communicate instantly with headquarters in CONUS or elsewhere. Given that the project is seriously behind schedule (the Navy must begin construction by March 2010 or contemplate moving the site elsewhere in the Mediterranean), I have asked La Russa to help us make headway with Sicilia Regional President Lombardo, whose office has withheld the necessary approvals. La Russa has agreed to do so, but hearing from you that MUOS is a U.S. priority will spur him to expend the substantial political capital in his home region to ensure that the project moves forward”.

Traduzione: “L’aiuto di la Russa sarà cruciale nell’assicurare l’approvazione della costruzione del sito dell’antenna Muos a Niscemi in Sicilia pianificata dalla Marina Usa. Finora, una campagna dell’opposizione locale in Sicilia ha impedito la Marina Usa di ottenere l’approvazione finale necessaria a cominciare la costruzione della sua quarta e ultima stazione a terra del sistema Muos. Quando entrerà in linea, nel 2012, il Muos permetterà alle truppe Usa e della Nato dovunque nel mondo, di comunicare istantaneamente con i quartieri generali situati nel continente americano o altrove. Dato che il progetto è seriamente in ritardo rispetto a quanto stabilito (la Marina deve cominciare la costruzio ne entro il marzo del 2012 o prendere in considerazione l’eventualità di spostare il sito da qualche altra parte nel Mediterraneo, ho chiesto a La Russa di aiutarci a contattare il presidente della Regione Sicilia Lombardo, il cui ufficio ha sospeso le necessarie approvazioni. La Russa si è detto pronto a farlo, ma sentire direttamente da voi (Gates; ndr) che il Muos è una priorità per gli Stati Uniti, lo spronerà a spendere il suo sostanziale capitale politico nella sua regione natale per assicurare che il progetto vada avanti”

Wikileaks

Getting to Yes on the MUOS Satellite Antenna Array – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 3. (C) La Russa’s help will also be crucial in securing approval for the U.S. Navy’s planned construction of a MUOS (Mobile User Objective System) antenna site in Niscemi, Sicily. A campaign of local political opposition in Sicily has prevented the U.S. Navy from obtaining final approval to begin construction of this fourth and final ground station for the MUOS system. When it comes on line in 2012, MUOS will allow U.S. (and NATO) troops anywhere in the world to communicate instantly with headquarters in CONUS or elsewhere. Given that the project is seriously behind schedule (the Navy must begin construction by March 2010 or contemplate moving the site elsewhere in the Mediterranean), I have asked La Russa to help us make headway with Sicilian ROME 00000083 002 OF 003

1. (S/NF) SUMMARY: Secretary of Defense Robert Gates (SecDef) met with Italian Minister of Defense Ignacio La Russa during an official visit to Rome on February 6-7, 2010. La Russa expressed deep appreciation for SecDef’s visit and for the chance to focus on bilateral defense relations rather than only NATO matters. SecDef thanked La Russa for his personal efforts to secure 1000 more Italian troops for operations in Afghanistan. Discussions on Afghanistan also touched on training for Afghan Security Forces, caveats on Italian troops, and intelligence sharing. SecDef asked La Russa for Italian government advocacy in recognizing NATO SOFA jurisdiction in the case of Colonel Joseph Romano. La Russa stated that direct U.S. intervention during the appeals process would be the best way to successfully resolve the matter. SecDef asked La Russa to assist in the resolution of thorny force posture issues at Naval Support Station (NSS) Gricignano and Mobile User Objective System (MUOS) Niscemi. SecDef and La Russa agreed that further force reductions in Kosovo must be dictated by conditions on the ground. La Russa concurred that further pressure on Iran was needed and committed that Italy would do what was asked to apply that pressure. SecDef and La Russa also discussed the Joint Strike Fighter program. END SUMMARY.

WIKILEAKS

————————— U.S. Force Posture in Italy ————————— 7. (S/NF) SecDef requested that La Russa take a personal interest in resolving problems with NSS Gricignano and MUOS Niscemi. He stated that lack of recognition of NSS Gricignano as a military facility was a major problem and that the security of U.S. forces was non-negotiable. On MUOS Niscemi, SecDef requested that La Russa assist in securing final approval for the site, noting that if construction of the antenna did not begin by March, the U.S. might have to look elsewhere in the Mediterranean.

WIKILEAKS

7. (C) Italy is our single most important ally in Europe for projecting military power into the Mediterranean, North Africa, and the Middle East. Five major Italian military base complexes (Naples, Sigonella, Camp Darby, Vicenza and Aviano) host approximately 13,000 U.S. military and DOD civilian personnel, 16,000 family members, and 4,000 Italian employees. Increases or changes in this basing footprint can be controversial with local politicians and we rely on Italian political support at the highest levels, as we did. GOI approval and support for the expansion project at Dal Molin Airfield in Vicenza to accommodate the consolidation of the 173rd Airborne Brigade Combat Team is a positive example of this sort of collaboration. We may require La Russa’s help in the near future with a range of basing problems including our request for GOI formal recognition of the leased Navy Support Site at Gricignano (Naples) as a military base under the NATO SOFA and Bilateral Infrastructure Agreement, and approval for the construction of the Navy’s Mobile User Objective System (MUOS) global satellite communications system at the Navy Radio Transmitter Facility in Niscemi, Sicily. La Russa has, at our request, made helpful public statements on the MUOS issue in the past. A signal from you that we value his support in this regard would help to focus his attention on the often arcane technical and legal issues surrounding our military presence in Italy.

E ANCORA

C O N F I D E N Z I A L E SEZIONe 01 DI 03 MILAN 000073

SIPDIS

STATE FOR EUR/WE, EUR/PPD

E.O. 12958: DECL: 22/04/2018
TAGS: PGOV, PREL, TBIO, MARR, MCAP, IT

OGGETTO: PRIORITA’ PER IL PROBABILE MINISTO DELLA DIFESA
SUBJECT: ITALY: PRIORITIES FOR PROBABLE DEFENSE MINISTER

MILAN 00000073 001.2 DI 003

NESSUNA NECESSITA’ DI PREOCCUPARSI PER LE BASI USA

7. (C) Passando alle basi militari in Italia e specialmente al progetto di espansione della base di Vicenza, La Russa è stato deciso sul fatto che gli USA non devono preoccuparsi del nuovo governo eletto. Non è entrato in dettagli specifici ma è stato chiaro che è bene informato sulle installazioni militari USA in Italia e le sostiene. Si è descritto letteralmente come filoamericano. Ha fatto riferimento al suo coinvolgimento nell’ala giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI) come esempio dei suoi sentimenti filoamericani. Ha detto che il movimento era diviso in due campi: uno filopalestinese e l’altro filoamericano (e filoisraeliano). Si è definito esponente di vertice del secondo.

Tratto da: https://racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-italia/dettaglio.php?id=48

Wikileaks: si scrive Muos si legge La Russa

Ricordate Wikileaks? L’organizzazione di Julian Assange che ha fatto tremare i potenti del mondo con la pubblicazione online di documenti segreti?  Tra questi alcuni riguardavano anche l’Italia. La Sicilia in particolare. Alcuni cablo parlavano della tragedia di Ustica, altri del Muos di Niscemi.  Da questi si evince come l’Italia, rappresentata dall’allora ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si sia data un gran da fare per ospitare le antenne a fronte di una possibile sceltta di altri siti da parte degli Usa. Ce ne  parla  Gaetano Impoco, ricercatore, esperto in informatica e rappresentante del Movimento No MUOS Sicilia che ripercorre le tappe di una vicenda che somiglia sempre più ad un vero e proprio giallo.

Tra i cablo di WikiLeaks ha trovato qualcosa che parla del Muos?

Si parla di un incontro tenutosi il 6 febbraio 2010 tra l’allora Ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo omologo statunitense. Che chiede all’Italia di attivarsi per assicurare l’approvazione finale del  sito prescelto. Con una precisazione: gli Usa dicono a La Russa che se la costruzionedell’antenna non fosse cominciata entro marzo (2010, N.d.R.), gli americani  avrebbero cercato altrove nel Mediterraneo.

Queste parole, secondo lei, sottintendono un interesse della parte italiana nell’ospitare questa struttura sul nostro territorio?

Direi di si, ma a confermare quest’interesse è un ufficiale statunitense, l’ammiraglio Vic See, che nel dicembre del 2008 afferma: “Stiamo negoziando con il governo italiano. L’Italia usa il sistema UFO (il sistema di telecomunicazioni già presente a Niscemi, N.d.R.) e so che vorranno
usare il MUOS” .

Ombre anche nella scelta del sito e nell’iter delle concessioni?

E’ noto che la stazione MUOS originariamente avrebbe  dovuto essere ospitata all’interno della base di Sigonella. Notizia confermata dal Comandante di Vascello Thomas Quinn, di stanza a Sigonella nel 2009 . Il cambio di location fu deciso in seguito ai risultati di uno studio effettuato da una ditta statunitense per conto della marina militare USA . Da tale studio risulta, infatti, che il campo elettromagnetico generato dal MUOS, non solo avrebbe interferito con la strumentazione in uso all’aviazione di Sigonella, ma avrebbe comportato un serio rischio di innesco dei missili a bordo dei velivoli militari. La scelta, dunque, cadde su Niscemi, dove è già presente un importante centro di telecomunicazioni, NRTF-8, che ospita un sistema chiamato UFO (Ultra-high frequency Follow-On) e un’antenna a bassissime frequenze (VERDEN) per la comunicazione con i sommergibili. NRTF-8 Tuttavia, la base sorge all’interno di una riserva naturale tutelata da vicoli di inedificabilità assoluta. La Riserva Orientata Sughereta di Niscemi, infatti, è inserita dal 1997 nella Rete Natura 2000 come Sito di Interesse Comunitario (SIC). Quindi, mentre la costruzione del sistema precedente non aveva avuto intoppi, essendo precedente (1991) all’istituzione della riserva, il problema dei vincoli ambientali si pone per la costruzione del MUOS.

E quindi, come si supara questo ostacolo? 

Nel 2008, ad una conferenza dei servizi cui partecipa anche un rappresentante del Comune di Niscemi, tutti i convenuti danno parere positivo all’istallazione. In seguito al successivo monitoraggio effettuato dall’ARPA tra la fine del 2008 e gli inizi del 2009, il Comune di Niscemi riesamina il nulla-osta concesso, rivolgendosi al TAR e al CGA che rigettano l’istanza di revoca. I dati dell’ARPA, infatti, dimostrano il raggiungimento dei limiti di tollerabilità ai campi elettromagnetici imposti dalla normativa italiana, già considerati di scarsa tutela da molti studiosi. Tali dati, inoltre, non sono acquisiti con l’impianto alla massima potenza, come pure prescriverebbe la normativa, ma solo in certe configurazioni concordate con i tecnici di Sigonella.

Quindi l’ARPA si deve accontentare di una dichiarazione giurata del Comandante della base di Niscemi che le configurazioni dichiarate sono effettivamente quelle d’esercizio? Senza poterle verificare di propria mano?

Si, è proprio così.

Cosa mi dice del principio di precauzione?

Il principio di precauzione, è quel principio, contenuto nell’articolo 15 della Dichiarazione di Rio De Janeiro, ratificato dalla Comunità Europea e dal Parlamento Italiano, sostiene che non si devono applicare i risultati della ricerca scientifica fino a che non si sia sicuri della loro assoluta non pericolosità per l’ambiente. Diversi dubbi, al contrario, sono stati posti in una relazione di Zucchetti e Coraddu del Politecnico di Torino. In seguito a questo studio diverse istituzioni, tra cui il Ministero dell’Ambiente e la Commissione del Senato che si sta occupando degli effetti dell’uranio impoverito, si sono espresse in favore di una sospensione delle autorizzazioni rilasciate.

La costruzione, tuttavia, procede a ritmo serrato i propri lavori…

Si anche durate il sequestro del cantiere, ad opera del procuratore di Caltagirone, durato soltanto 20 giorni, dal 6 al 26 ottobre 2012. Tempistica quanto mai sospetta, visto che il 6 ottobre era prevista una grande manifestazione di protesta e il 26 si sarebbero invece svolte le elezioni regionali… In questo momento i lavori alla base stanno per essere ultimati.


Proprio in merito alla relazione di Zucchetti e Coraddu si apre un altro giallo.

Ai consulenti è stata consegnata documentazione incompleta dal Comune di Niscemi. Dei documenti prodotti dall’ARPA, pare che addirittura 12 fossero introvabili. Il 26 novembre scorso, l’ex-sindaco Di Martino ha dichiarato che, nonostante alcuni documenti siano riapparsi, altri non risultano agli archivi del Comune. Dal canto suo, l’ARPA in un documento datato 31 aprile 2012 esibisce i numeri di protocollo relativi all’invio dei documenti. Questa situazione grottesca provoca una dura reazione di Zucchetti e Coraddu che, in una nota, esprimono il loro disappunto per l’accaduto . Noi ci aspettiamo che una vicenda così intricata, fatta di documenti smarriti, pareri discordanti , espressi e poi ritrattati, violazioni di vincoli ambientali, portata all’attenzione delle più alte Istituzioni della Repubblica, possa far si che queste si adoperino affinchè questa brutta faccenda sia risolta nel più breve tempo e miglior modo possibile.

Tratto da: https://meridionews.it/wikileaks-si-scrive-muos-si-legge-la-russa/ (Daniela Giuffrida – 10 anni fa)

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